A quanto pare, ferisce più la penna (o la tastiera) della spada di sei sconfitte in striscia perchè al centro della conferenza stampa indetta dal presidente Nitti c’è proprio l’insofferenza verso alcune cose vergate negli ultimi giorni. Nei premi finiscono, nell’ordine, un quotidiano Locale, reo (secondo il numero uno tigrotto) di aver espresso, tra le righe, rimpianti per l’epoca vavassoriana e Varesesport, la cui colpa è quella di aver sottolineato la poca chiarezza della stategia tecnica.
Ma andiamo per gradi e partiamo dalla presunta nostalgia canaglia verso l’a.d. di ItalSempione. Sull’argomento Nitti è categorico: “Abbiamo ereditato una società appena retrocessa, con l’immagine offuscata dalla vicenda calcio scommesse, svuotata dal punto di vista tecnico con i migliori giocatori del settore giovanile di proprietà della Reggiana, con un appeal commerciale deteriorato e con una pesante esposizione debitoria. Se qui qualcuno preferisce tornare al passato, prego. Il 70% delle quote è in vendita purchè si presenti una persona seria, con valori morali e disponibilità economiche”. Insomma, la notizia vera è che dopo soli 36 giorni di gestione, il pacchetto di maggioranza sarebbe sul mercato. Una provocazione che il presidente biancoblu smonta in due parole: “Il nostro è un progetto a lungo termine, basato sulla valorizzazione dei giovani, sul senso di appartenenza e sulla credibilità. Mio padre diceva che la reputazione si ha una volta sola e non si può più ricomprare”. A mali estremi, come sempre, estremi rimedi e quindi la reazione è quella più immediata e (forse) più scontata: “Da oggi società e squadra saranno in silenzio stampa fino a data da destinarsi”.

Sul fronte allenatore (pietra dello scandalo rispetto a quanto scritto su queste colonne), interviene Fulvio Collovati: “Non è vero che la nostra strategia non è chiara. Mastropasqua gode della nostra fiducia. Stiamo valutando il suo lavoro. Anzi, se volete proprio che ve lo dica, è confermato fino a fine stagione”. In realtà, in questi ultimi giorni i sondaggi hannno seguito parecchie piste. Quasi tutte rimbalzate. Come puntualizza ancora Nitti: “Qualcuno ha detto di no per ragioni economiche, altri per altri motivi. La squadra, comunque, è dalla parte dell’allenatore. A differenza della gestione precedente”. Sulla quale affiora il mea culpa: “E’ stato un errore. Ma abbiamo dovuto accettare una scelta dell’altra componente societaria”. L’ultima parola riguarda il rafforzamento dell’organico: “Non siamo fortunati. Anche Degeri ha rimediato una frattura a tre dita del piede. Interverremo sul mercato anche prima di gennaio”.
Lo sguardo è deciso. La voce ferma. L’auspicio è che anche la squadra lo sia altrettanto in campo.

Giovanni Castiglioni