Le circostanze richiederebbero un avvocato difensore. Dopo cinque sconfitte, invece, Emiliano Nitti preferisce giocare all’attacco. Intervenuto alla trasmissione “Bustosport del Lunedì” su Radio BustoLive, il presidente biancoblu si tiene in tasca poco o niente. A partire dal fronte allenatore: “Sicuramente non prenderemo Marcello Montanari. E non per le ragioni che sono state dette. Semplicemente, attraverso il suo legale, ci ha fatto pervenire una lettera dai toni minacciosi reclamando il premio salvezza in virtù del ripescaggio della squadra. Questa sarebbe la gente che ha a cuore la Pro Patria. Ma se devo fare la lista di chi ha avuto comportamenti simili, non finirei più…”.
Di fatto, meno uno nella lista dei pretendenti alla panchina tigrotta. Tra l’altro, la vicenda deve essere fresca di giornata o quasi perchè nei giorni scorsi le valutazioni sul tecnico elbano, erano sembrate di tutt’altro tenore. Intanto, sul post Mastropasqua, si prende ancora tempo: “Stiamo valutando il suo lavoro. Non vogliamo cambiare cinque allenatori, quindi la scelta deve essere ponderata”.
Sulla querelle arbitrale i toni sono altrettanto taglienti: “Ho parlato questa mattina con il presidente del Lumezzane (Renzo Cavagna, ndr). Persino lui mi ha confermato che il loro rigore era quantomeno generoso. Non credo a nessun disegno. Verrebbe meno la credibilità del campionato. Però, se è vero che a fine stagione gli errori si compensano, bene, allora adesso mi aspetto qualche svista a nostro favore…”.
Quanto al mercato, il messaggio è inequivocabile: “Siamo in 24. Non possiamo più operare. Bisognerà attendere gennaio. Con Michele Ferri non abbiamo mai parlato. Anch’io ho sentito questa voce: la smentisco assolutamente. La rosa è più che competitiva anche così”. Quindi, a chiudere la batteria degli arrivi, il carrarese Ivan Cacchioli: “Avevamo bisogno di un terzo portiere, ci servirà. Comunque il valore di La Gorga non è in discussione. E, in più, abbiamo il ’98 Demalija, anche se è in prestito dalla Reggiana”. Eh già, qualche aggancio granata è sempre d’attualità. Ma, tornando a Cacchioli, la tempistica del suo approdo allo “Speroni” è chiarita da Nitti senza troppi retroscena: “Abbiamo dovuto onorare un impegno preso da altri (Stefano Ragazzoni, ndr). Anche la parola data ha un valore”. Chi pensa che la rottura con l’ex Direttore dell’Area Tecnica abbia minato i rapporti con la minoranza societaria, sarebbe però fuori strada: “Con Patrizia Testa c’è sempre stata piena armonia”.
Insomma, alla Pro Patria non ci si fa mai mancare nulla. A parte, al momento, qualche punto in classifica.

Giovanni Castiglioni