Notte di pensieri e di domande quelle dei tifosi della Pallacanestro Varese.
Le dimissioni di Cecco Vescovi hanno gettato benzina un un preoccupante fuoco che vede nel mezzo proprio la Openjobmetis che sta vivendo uno dei momenti più bassi della sua storia recente. La linea della retrocessione è distante solo 4 punti; la stessa distanza che c’è per entrare nella zona playoff, obiettivo, quest’ultimo, quasi impossibile a meno di una netta inversione di rotta. L’obiettivo primario, dichiarato anche ieri da Stefano Coppa, è la salvezza.

«Non ci voglio nemmeno pensare -dice amaramente Thomas Squinzani che su Facebook gestisce uno dei gruppi più seguiti dedicato a Gianmarco Pozzecco-. Sono molto preoccupato per la situazione che sta vivendo la nostra squadra, ma spero vivamente che con un paio di vittorie nelle prossime partite riusciremo ad allontanarci dal fondo della classifica. Le dimissioni di Vescovi? Mi dispiace enormemente; Varese, intesa come squadra e città, gli deve tanto non solo per quel che ha fatto da giocatore ma anche perché da dirigente, insieme ad altri, l’ha salvata da una brutta fine. Detto questo, bisogna ammettere che questo è il momento in cui si gettano le basi per la prossima stagione. Evidentemente lui non se l’è più sentita di continuare l’avventura in certe condizioni».11.Cremona-Openjobmetis Varese. Al suo fianco uno scatenato Vescovi

«Sono letteralmente rimasta di stucco non appena ho letto la notizia -commenta Benedetta Lodolini, volto noto della tv varesina e grande tifosa biancorossa-. A livello emotivo mi dispiace perché Cecco, persona che conosco molto bene, era una delle poche bandiere rimaste che per la nostra società ha veramente fatto tanto. Ha mostrato attributi compiendo un gesto significativo e pagando per tutti. Purtroppo non tornerà mai indietro sui suoi passi, motivo per cui dobbiamo guardare avanti, restando compatti e lavorando uniti per l’obiettivo salvezza. Ormai l’annata è così, ma noi tifosi dobbiamo continuare a sostenere la squadra, ora più che mai, con la speranza che il gesto di Cecco dia veramente la scossa giusta a tutto l’ambiente, giocatori compresi. La contestazione di domenica? Non credo che abbia influito sulla scelta anche perché fatta in maniera molto civile. Condanno invece chi ha aggredito verbalmente la moglie Ivanita. Queste sono cose non devono succedere. Chi prenderà il suo posto? È ancora molto presto ma sta circolando il nome di Bruno Arrigoni che ho avuto modo di conoscere ai tempi di Cantù. Si tratta di una persona competente, disponibile ed affabile. Sono certa che farebbe molto bene».

«Non mettevo piede al palazzetto da sette anni ed è successo tutto questo -afferma Mauro Buzzi Reschini, autore del libro “Memorie di un tiratore mancino”, edito da Sunrise Media-. Contro Venezia era impensabile fare risultato perché l’asse play-pivot non aveva mai giocato insieme mentre giocatori del calibro di Kangur e Diawara erano ancora sulla via del recupero.Le prossime gare, però, saranno fondamentali. Per quanto riguarda Cecco Vescovi, devo dire di essere molto dispiaciuto; non mi permetto di giudicare il suo lavoro dal punto di vista tecnico, ma ciò che ha fatto da dirigente è sotto gli occhi di tutti. Via per dare un segnale? Bisognerebbe vlutare il livello di appartenenza e di attaccamento alla maglia dei giocatori, ma una cosa è certa: un simbolo come Cecco doveva restare».

Marco Gandini