Se nella questione c’è un senso, e per fortuna c’è, pure molto presente, è quella di uscire dalla pallacanestro, talvolta artificiosa, delle categorie giovanili per dedicarsi anima e corpo a quella in uso nei campionati senior.
Se c’è un senso, dicevo, nella partecipazione alla C Silver di formazioni come Pallacanestro Varese o ABA Legnano è proprio questo. Un senso ampiamente condiviso e sottoscritto anche da Andrea Triacca, assistente del “Menego” Meneghin, in Pallacanestro Varese nonché capo allenatore (Meneghin sarà l’assistente) del gruppo Under 18.
“Il mio pensiero sull’argomento è noto: lasciar cadere la “wild card” per partecipare al campionato di C Silver – dice Triacca -, sarebbe stato delittuoso. Non iscriversi alla C2 preferendo, eventualmente, il campionato Under 20 sarebbe stata una scelta sciocca e controproducente perchè dal mio punto di vista prima i ragazzi si accostano ai campionati senior, meglio è. Per queste ragioni abbiamo ritenuto utilissima e formativa l’idea di partecipare alla C2 con un gruppo formato da Pietrini, che alternerà questo impegno con quello delle prima squadra, da sei ragazzi classe ’97, da otto ragazzi del ’98 e due del ’99. Come si evince dai numeri ai giovani del 98-99, contemporaneamente impegnati con l’Under 18 Eccellenza, chiederemo uno sforzo supplementare convinti che sapranno sfruttare l’occasione e faranno del loro meglio per “testare” le loro qualità sui due banchi di prova così differenti. Ma tutti i giocatori, ai quali abbiamo spiegato finalità e vantaggi del progetto, hanno accolto favorevolmente la nostra proposta e siamo sicuri che affronteranno questa nuova avventura con lo spirito giusto”.
Alla vigilia qual è lo stato d’animo prevalente: timore, incertezza, entusiasmo?
“Timore, no di sicuro. Anzi, il pizzico di incoscienza che anima i giovani ci aiuterà a superare tutti gli ostacoli mentali. L’incertezza invece è un sentimento naturale non sapendo bene a cosa andremo incontro sotto il profilo tecnico. L’entusiasmo, infine, è il sentimento dominante perchè tutti i ragazzi hanno dentro grande motivazioni unite alla voglia di misurarsi contro squadre e avversari che potrebbero far parte del loro futuro”.
Già, il futuro: alcuni addetti ai lavori ritengono che alcuni dei vostri ragazzi, in C2, saranno sottodimensionati…
“Ai cosiddetti esperti replico con una semplice considerazione: a maggio 2016 spero di poter dire che tutti i nostri giovani sono sottodimensionati e meritano categorie superiori. Ma realisticamente non credo sarà così sia perchè in categoria ci sono tanti buonissimi giocatori , sia perchè tutti gli avversari meritano rispetto. Poi, aspetto fondamentale, la C2 servirà proprio per dimostrare chi tra i nostri possiede personalità, qualità tecniche, fisiche e mentali per ambire a qualcosa di più elevato e chi no. Quindi il parquet, come sempre, in qualità di giudice supremo e sul legno sarà bello vedere, per esempio, Aldizio contro una “star” riconosciuta come Lollo Lombardi”.
Si dice che esporterete in C2 un basket diverso: sei d’accordo con questa previsione?
“Certamente non snatureremo le nostre caratteristiche – pallacanestro giocata ad alti ritmi, corsa, contropiede, difesa sempre aggressiva -, ma il salto di qualità l’avremo solo quando saremo in grado di miscelare il basket tipico delle giovanili con quello più cadenzato, tattico e “attento” utilizzato in C Silver. Acquisire questa malizia e la capacità di leggere i vari momenti della gara non sarà facile. Probabilmente serviranno alcune settimane e forse, almeno inizialmente, perderemo diverse partite. Ma la fiducia sul fatto che nel corso della stagione cresceremo tanto è totale e solo questa ascesa porterà i risultati”.
Obiettivo finale?
“I playoff allargati alle prime otto e una zona playout così ampia si prestano a mille pronostici. Quindi, per il momento, nessun traguardo pre-definito. Arriveremo tanto più in alto quanto prima saremo in grado di imparare i trucchi della categoria; quanto prima sapremo gestire fisicamente e mentalmente il doppio impegno; quanto prima dimostreremo di avere la durezza mentale necessaria per cancellare eventuali delusioni e prender forza dai momenti positivi…”.

Massimo Turconi