Maggio 1999, il ciclista varesino Ivan Basso, nato a Gallarate il 26 novembre 1977, inizia la sua avventura nel mondo dei professionisti. Ottobre 2015, Ivan il terribile dichiara ufficialmente il suo ritiro all’attività agonistica. Un anno decisamente particolare, diciamo pure sofferente, per il vincitore di due edizioni del Giro D’Italia (2006 e 2010) e per ben due volte sul podio al Tour de France.
Considerato uno dei migliori corridori di corsa a tappe, Basso (che nel settore giovanile aveva vestito la maglia della Gs San Pietro e della Gornatese). Ricordiamo Ivan vincitore a Forlì della medaglia d’argento  nella corsa in linea iridata juniores, e medaglia d’oro ai mondiali  di Valkenburg (1998) tra gli under 23.  Ivan Basso ha corso con la Zalf, stagista dell’Asics (1998), passando poi alla Zalf e Riso Scotti. Nel 2000 veste la maglia dell’Amica Chips. Ha vestito maglie prestigiose come la Csc, Discovery Channel, Liquigas e Cannondale. Quest’anno la firma con la Tinkoff.  A luglio prende il via sempre in appoggio a Contador, al Tour de France, durante il quale, dopo alcuni accertamenti a seguito di una caduta nella quinta tappa, gli viene diagnosticato un tumore al testicolo sinistro. Lo stesso corridore rende nota la notizia e il seguente ritiro dalla corsa.
Ivan BassoPoi la notizia di oggi arrivata dall’Expo di Milano durante la presentazione del prossimo Giro d’Italia 2016 . Forse non è un caso che la notizia sia stata ufficializzata nel contesto rosa: “Ogni atleta sa che la sua luce non brillerà per tutta la carriera – ha detto Basso sul palco di Expo – Inevitabilmente a un certo punto si fa sempre più fioca, è allora che l’atleta deve aver la saggezza di spegnerla”.
A ricordare le sue gesta il primo tifoso di Ivan  Basso il carnaghese Loriano Gragnoli, vice presidente per molti anni nella Carnaghese, fondatore del fans club Ivan Basso di Carnago dopo aver fatto parte anche nel fans club Ivan Basso di Cassano Magnagno.
“Un uomo duro ci dice Gragnoli  dove in ogni situazione è sempre uscito a testa alta. Un combattivo. Già nel 1999 lo seguivo con grande attenzione e ricordo con grande stima il primo slogan affibiato ad Ivan ‘più che puntare in alto.. io punto in Basso’. Feci anche delle magliette per l’occasione. Ivan l’ho seguito dappertutto. Mi ha, e ci ha, regalato grandi emozioni, ed importanti successi. Ricordo quando mi inventai l’ombrellino rosa con inciso ‘mettetevi in posa, con Basso maglia rosa’. Lo ringrazio di tutto. Ho avuto la fortuna di far parte, in qualche modo, della vita sportiva di un grande campione”.

 Fabio Balbi