Dopo undici stagioni, a metà maggio i destini della Futura Volley Busto Arsizio e di Carlo Parisi si sono separati. Dall’annata 2003/2004 il nome della società bustocca è stato strettamente legato a quello del coach calabrese che, insieme alle giocatrici che si sono succedute nel tempo e al gran lavoro della dirigenza, ha avuto il merito di arricchire la bacheca del club, prima spoglia, con una Coppa Italia, uno scudetto, una Supercoppa Italiana, due Coppa Cev, una promozione in A1 e le recenti medaglie di bronzo e d’argento in Champions League.
Carlo Parisi, insomma, è senza dubbio un pezzo di storia importante per la Futura Volley che ora ha voltato pagina, consegnano la panchina della prima squadra a Marco Mencarelli.

Dopo così tanti anni insieme, come ha vissuto e sta vivendo la separazione dalla Futura Volley?
“Inizio con il dire che da entrambe le parti non c’è stata la volontà di proseguire nel rapporto, è stata una separazione consensuale. La società ha preferito ricominciare con un progetto nuovo: dirigenza rinnovata, giocatrici per lo più giovani e un altro tecnico. Dal canto mio, ero giunto alla scadenza del contratto e mi è sembrato giusto chiudere l’esperienza a Busto e provare a rimettermi in gioco in un ambiente diverso da quello che per tanto tempo è stato la mia seconda famiglia”.

In questi mesi si sono susseguite varie voci riguardo al suo futuro in panchina. Al momento c’è qualcosa di concreto all’orizzonte?
“Sono stato contattato da vari club in Italia e all’estero, ma le trattative intavolate non sono andate a buon fine. Non ho fretta e aspetterò l’occasione giusta per me, che sia in Italia o no; l’importante che sia una buona chance e se lo sarà la prenderò al volo. Tuttavia credo anche che, dopo sei anni full time tra UYBA e nazionale ceca, mi serva uno stacco, utile per ricaricarmi fisicamente e mentalmente. Per ora mi sto godendo qualche giorno di vacanza e poi penserò soltanto agli Europei di fine settembre-inizio ottobre alla guida della Repubblica Ceca; vogliamo fare molto bene”.

Ha mantenuto contatti con la dirigenza della UYBA?
“Quando lavoravamo insieme avevamo naturalmente più occasioni di sentirci. Ora i contatti non si sono certamente interrotti, in particolare con quelle persone con cui in tutti questi anni ho coltivato un bel rapporto di amicizia, ma è inevitabile che le cose siano cambiate. Conserverò comunque sempre un legame con Busto Arsizio e con la sua gente”.

Aldera, Parisi, BarbaroQual è il ricordo più bello che ha di tutte le stagioni in biancorosso?
“Sono davvero troppi per citarne soltanto uno. Ogni anno, insieme alla società, abbiamo avuto una crescita costante e abbiamo fatto notevoli passi avanti. Posso dire che praticamente in tutte le stagioni siano arrivati buoni risultati sportivi e anche umani, elemento da non sottovalutare. Indimenticabile resta la vittoria dello scudetto, anche se dentro di me ci sono tantissime altre emozioni e soddisfazioni che magari all’esterno dell’ambiente non sempre vengono colte”.

La stagione scorsa è terminata bruscamente con l’eliminazione ai quarti di finale dei playoff scudetto per mano della Nordmeccanica Rebecchi Piacenza. Cos’è successo?
“L’aver raggiunto la finale di Champions League solo una manciata di giorni prima ci ha sicuramente fatto spendere molte energie mentali e fisiche; la Champions League è un impegno notevole e probabilmente ha inciso su quella che è stata la serie dei quarti di finale. Questo discorso regge però a metà perchè siamo andati a vincere a Piacenza gara-1 per 3-0 e il crollo è avvenuto dopo, nelle due partite successive. Sicuramente potevamo e dovevamo fare meglio, ma sono successe cose che non ci hanno permesso di riuscirci. Rimane dunque l’amaro in bocca per il finale di stagione e per tanti alti e bassi che abbiamo avuto, ma va sottolineato il secondo posto in Champions League; una grande gioia è arrivata anche in un’annata difficile”.

Anche se il campionato inizierà a ottobre inoltrato, tutte le squadre hanno praticamente ormai definito il loro roster. Che A1 sarà a suo avviso la prossima?
“Sono rientrate in Italia molte campionesse e questo farà in modo che il torneo sia ancora più competitivo e avvincente. Rispetto alle ultime annate, il livello generale si è alzato e sarà una A1 molto molto equilibrata. Tante squadre si sono rinforzate e puntano decisamente ad occupare le prime posizioni; poi, ce ne sono altre che avranno ambizioni medie”.

Seguendo queste valutazioni, a che livello mette la UYBA quindi?
“Ha cambiato tanto, praticamente tutto. Tenuto conto del budget a disposizione, ritengo che la dirigenza abbia fatto ottime scelte, anche se sarà il campo a dimostrare la bontà delle decisioni. Mi incuriosiscono in particolare la schiacciatrice turca (Yilmaz, ndr) e quella statunitense (Lowe, ndr). Vista la buona base e alcuni ottimi elementi, mi piace pensare che la UYBA possa inserirsi stabilmente tra le squadre di vertice e sono fiducioso a riguardo. Come sempre, servirà arrivare in forma nei momenti clou del campionato, è quello il segreto”.

Ha avuto modo di sentire il suo successore sulla panchina biancorossa, ossia Marco Mencarelli?
“No, non ci siamo contattati. Non ha bisogno di nessun mio consiglio, è un tecnico capace. Voglio solo fargli un ‘in bocca al lupo’”.

 

Laura Paganini
(foto in alto di Maurizio Ferro, GetSportMedia)