Dribblando silenzi a singhiozzo e qualche lacuna informativa, proviamo ad abbozzare un’analisi della rosa avuta a disposizione da Paolo Tomasoni in questo primo scorcio di preparazione. Dopo il primo taglio di domenica scorsa (ed in attesa del prossimo previsto prima della ripresa di domani), gli aspiranti tigrotti dovrebbero essere (mal contati) 24. Tutti formalmente in prova. Venti di questi impiegati nell’amichevole di ieri contro il Fenegrò: 3-0 con reti di Filomeno, Cusaro e Thiam. Ai 35° abbondanti del “Sergio Gambini”, la Pro Patria è stata schierata con un 3-5-2 che lascia immaginare la strategia tattica in caso di Serie D: difesa protetta e ripartenze.

Al netto di qualche profilo difficilmente identificabile, procediamo per reparti.
In porta Salvatore De Tommaso (96), vecchia conoscenza (si fa per dire) del Settore Giovanile biancoblu.
In difesa Fiori, Simone Pollero (93), ex Novese e Verbania voluto a Busto da Merlin, e Fabio Cusaro (84), novarese con solida carriera ultradecennale in Serie C (Cesena, Novara, Alessandria ed altre).
Sulla mediana Marco Taino (93), il Barba di cui sappiamo (più o meno) tutto, Stefano Truzzi (94) ex Varese, Greco, Di Lauria e Giorgio De Vincenzi (97) ex Berretti.
In attacco Giuseppe Ponsat (96), anche lui ex Novese e Francesco Filomeno (96) proveniente dalla Berretti di Simone Cavalli.
Nel corso del match utilizzati anche Monzani, Mutton (97 ex Como?), Thiam, Rossi, Simone Adici (98) e Francesco Albini (98), entrambi ex Categoria Allievi, Matteo Schenetti (96), prodotto della Berretti. Con loro anche Giovanni Zaro (94), il Giuanin reduce dalla passata stagione e Simone Vernocchi (95), cavallo di ritorno dalla Reggiana.      

Cosa c’è da salvare? Questo, ovviamente, lo sanno solo Tomasoni e Merlin di cui a breve ci auguriamo di conoscere la posizione. Nell’attesa, è evidente come il lavoro di costruzione della squadra sia partito (come impone il manuale) dalla difesa. Dalla cintola in su c’è sempre tempo. Soprattutto fino a giovedì 13 quando dovrebbe essere resa nota la sentenza di primo grado del processo sportivo scaturito dall’inchiesta Dirty Soccer. Se la Torres (deferita per responsabilità diretta ed oggettiva) dovesse essere retrocessa, la Pro Patria (Vavassori permettendo) rivedrebbe la Lega Pro. E (nessuno s’incupisca), le due settimane di lavoro ad Olgiate Olona finirebbero (quasi) totalmente nel cestino. Ma questo è solo un effetto collaterale. La scelta (in realtà una necessità) di rinviare i tesseramenti a dopo Ferragosto, ne è una prova evidente.
A proposito, in tema di rose ed organigrammi, onde evitare sinistri amarcord  rimuovere dal sito ufficiale i nomi (e i volti) di Vincenzo Melillo e Fabio Tricarico non sarebbe una cattiva idea. Non vi pare?   

Giovanni Castiglioni