Da qualche giorno il Bosto, storica realtà del calcio giovanile varesino, e il Chievo non hanno in comune solamente i colori sociali, il giallo e il blu, le due realtà hanno, infatti, stretto una collaborazione, che ha i tratti caratteristici di una affiliazione tecnica. Obiettivo principale l’adozione di una metodologia di allenamento, lo scambio di esperienze e la formazione dei tecnici.
L’origine di questo nuovo sodalizio è stata la partecipazione nelle passate stagioni da parte dell’Us Bosto ad alcuni tornei in terra veronese, nelle quali la dirigenza clivense ha potuto apprezzare la qualità delle formazioni gialloblu, uscite più volte vincitrici. Dagli apprezzamenti si è passati ai primi contatti che, attraverso una conoscenza reciproca, hanno portato all’affiliazione, come precisa lo storico dirigente dell’Us Bosto, Osvaldo Tonelli: “La nostra è una collaborazione unicamente tecnica, nella quale al centro del progetto c’è la metodologia dall’allenamento e la formazione dei nostri istruttori. Ci tengo a precisare che questa collaborazione non ha e non avrà nessun contenuto di tipo economico e di marketing”.
L’elemento tecnico e gestionale sono stati i punti di convergenza tra le due realtà calcistiche come precisa Tonelli: “Seppur in differenti contesti, noi il calcio giovanile, il Chievo a livello professionistico, quello che ha permesso la definizione di questo sodalizio è stata la comune visione del calcio, basata sul silenzioso lavoro e su una gestione economica oculata, nella quale i pilastri dell’architettura societaria sono rappresentati dagli elementi strutturali e tecnici”.
Gli obiettivi per entrambe le realtà li chiarisce ancora lo stesso Tonelli: “Questa affiliazione ci permetterà di poter usufruire di una formazione tecnica dei nostri istruttori e di uno scambio di esperienze con una società professionistica che da quindici anni è ai vertici del calcio italiano. Per il Chievo l’estensione della propria metodologia di formazione dei giovani calciatori e della rete di società satellite dalla quale magari poter attingere in futuro i nuovi protagonisti per i campionati professionistici”.

  Marco Gasparotto