Le cessioni non sono tutte uguali. Ci sono quelle definitive che permettono di voltare pagina segnando un netto taglio col passato. E ci sono quelle strategiche, utili a prendere tempo in attesa di scenari più favorevoli. A quale categoria appartenga l’ennesimo colpo di scena in casa Pro Patria con l’avvento lampo del commercialista modenese Carlo Filippi, sarà solo il tempo a dirlo. Nell’attesa, gli indizi vanno però in una direzione ben precisa. “Sono stato presentato a Vavassori da Alessandro Barilli. Ho una grande passione per il calcio (è stato vice presidente della Reggiana, ndr) e formalizzerò l’acquisto settimana prossima”. In una sala stampa esaurita e con qualche conto da regolare, il neo numero uno tigrotto approccia la platea con una battuta: “Se siete tutti giornalisti, allora sono arrivato al Barcellona”. I sorrisi, però, finiscono lì perchè, incalzato da domande più o meno appuntite, Filippi mostra un certo imbarazzo nell’affrontare temi di cassetta allo “Speroni”. Intanto la signorina fidejussione (copyright Pietro Vavassori), ostacolo su cui erano naufragate le precedenti trattative di cessione: “Non credo sia un argomento di cui parlare. Comunque per me non è stato un problema. Evidentemente ci siamo stati simpatici”.

Programmi e compagine societaria vengono rimbalzati con un pizzico di reticenza: “Sono solo a questa conferenza stampa perchè non ci sono altri compagni di avventura. Nella mia attività di professionista, ho comunque contatti utili per poter costruire il budget necessario”. Unica novità certa, il cambio di panchina con l’ingresso di Marcello Montanari (altro ex Reggiana) al posto del sempre febbricitante Marco Tosi. Per il resto tutto (più o meno) rimandato. Anche il mercato, che potrebbe essere gestito dal rientrante Pippo Antonelli. Sempre Filippi: “Devo valutare tante cose. Comunque è un’ipotesi. Il tempo è poco, vedremo se ci sarà spazio per un paio di acquisti”. Dribblando gli omissis seminati qua e là, l’operazione odierna presenta due chiare chiavi di lettura. La prima oggettiva: l’ingresso di Filippi spazza via il governo ombra e la pattuglia di giocatori ad esso legata. Comunque la si voglia leggere, è una buona notizia. La seconda critica: Filippi e Montanari erano due nomi già circolati durante l’estate per una svolta diversa da quella realmente avvenuta. Oggi si è certificata da parte di Vavassori (autentico convitato di pietra della vernice) un’implicita ammissione di errore. Come dire, meglio tardi che mai. Alla Pro Patria è cominciata una nuova era. O forse no.

Giovanni Castiglioni