Chiudete le valigie si va in…Australia.
Dev’essere stata questa la frase che Federico Piovaccari ha annunciato alla moglie Elena e ai due figli Andreas e Alex qualche settimana fa, subito dopo aver firmato l’ennesimo contratto della sua carriera. Questa volta il quasi 31enne gallaratese (compirà gli anni il 1 settembre) volerà direttamente dall’altra parte del mondo per continuare a giocare a calcio oltre i confini italici, e a collezionare esperienze calcistiche e non lontano dalla sua terra madre.
Facendo un passo indietro, ed osservando la carriera dell’attaccante fin dagli albori, è facile dedurre come il “girovagare” sia stata la costante di tutto un percorso, partito dall’Italia e prolungato in Romania e Spagna, prima, appunto, dell’Australia.
L’inizio fu di marca biancoblù, esattamente con la Pro Patria, poi il bianco lasciò posto al nero, e Federico si ritrovò ad indossare la tanto ambita casacca dell’Inter. La società di Moratti non credette fino in fondo in lui, e dopo aver perso la finale scudetto con la Primavera del 2004, decise di girare in prestito il centravanti prima al Vittoria (squadra di calcio dilettantistico siciliana) e poi al San Marino. Per Piovaccari arrivò anche la serie B, grazie a Triestina e Treviso, una parentesi in Lega Pro col Ravenna lo portò a siglare 14 reti nel 2009, poi il ritorno nel campionato cadetto nel 2010 con la maglia del Cittadella. Qui l’exploit fu notevole, tant’è che vinse la classifica capocannonieri con 23 reti in 39 presenze. Alla luce di quest’annata fu la Sampdoria che decise di puntare su di lui, e se lo accaparrò facendogli firmare un quadriennale. La sua esperienza in blucerchiato non fu però fortunatissima, tant’è che dopo soli sei mesi, il 31 gennaio 2012 cedette alla corte delle rondinelle bresciane. Si preannunciava un altro cambio all’orizzonte, e da giugno fu tempo di Novara. La società piemontese gli concesse 10 presenze, ma Piovaccari non riuscì a lasciare il segno e a gennaio dell’anno successivo preparò nuovamente i bagagli questa volta direzione Toscana, precisamente Grosseto. Al termine della stagione furono 7 le reti che portavano la firma del gallaratese, ma dietro l’angolo vi era una nuova esaltante avventura. La Sampdoria optò per il prestito allo Steaua Bucarest, iscrivendolo di diritto negli almanacchi come il primo italiano approdato in una squadra rumena. Buono il suo bottino dopo un anno, visto che riuscì a raggiungere la doppia cifra, togliendosi anche lo sfizio (non da poco) di segnare più di una volta in Champions League. L’anno successivo furono le sirene spagnole dell’Eibar a catturare l’attenzione del varesotto, il quale decise così di traslocare nuovamente in un altro campionato estero. Qui si lesse il nome di Piovaccari nella Liga per ben 28 volte fra le presenze, e per 6 volte nel tabellino marcatori, di cui una contro l’Atletico Madrid.
Il 1 luglio 2015 risolve il contratto che lo legava alla Sampdoria ed il 27 arriva il definitivo accordo con il Western Sidney Wanderers, squadra australiana che milita nel campionato A – League.
Continua quindi ad esplorare nuove terre e a mettersi in gioco il centravanti di Gallarate, riuscirà a timbrare il cartellino anche in quella terra lontanissima che ormai da diversi anni è sempre più accogliente nei confronti dei calciatori italiani? Ai poster l’ardua sentenza, nel frattempo la carriera di Federico Piovaccari to be continued.

Mariella Lamonica