DIONIGI NUOVO MISTER10Ieri l’annuncio, oggi il primo allenamento che è stato preceduto dalla presentazione ufficiale. Davide Dionigi, ex attaccante di Fiorentina, Sampdoria e Napoli, classe 1974 che ha allenato Cremonese, Reggina e Taranto, è il nuovo tecnico del Varese. “Per me è un grande piacere essere qua – le sue prime parole in biancorosso -. Aver ricevuto la chiamata è stata una grande emozione. Sono felice di poter lavorare in questa società gloriosa con un passato che tutti conosciamo. Ho accettato la sfida carico di entusiasmo. Da parte mia c’è una voglia di scoprire questo mondo che è Varese e la varesinità che ha contraddistinto questi anni”.

L’obiettivo naturalmente è “riuscire a salvarci al più presto. Per quello che ho visto penso possa essere raggiungibile, è alla nostra portata. Il tempo è poco, specialmente per chi subentra. Mister Bettinelli ha fatto un miracolo sportivo lo scorso anno e un ottimo lavoro fino ad ora. Quando c’è un esonero non fa mai piacere. Spero di continuare il percorso di crescita portando le mie idee. Se i ragazzi mi daranno la loro disponibilità, sono convinto che possiamo riuscire, tutti insieme mettendoci anche i nostri tifosi, a creare un qualcosa di bello”.

Che idea si è fatto del Varese? “L’ho visto giocare diverse volte così come ho visto anche altre squadre. E’ una formazione compatta, con un’anima precisa, che sa coprire bene gli spazi e ripartire per far male. Ho visto delle reazioni importanti dove aver preso gol e ci sono buone individualità. C’è un giusto mix tra giocatori di spessore che hanno fatto la storia del Varese e giovani con qualità tecniche importanti”.

Con Dionigi il Varese abbandonerà il 4-4-2 e giocherà con una difesa a tre. Nonostante la prossima partita del Varese sia già fissata per domani sera, a Cittadella, è ancora presto per ipotizzare la formazione. Oltre all’allenamento di oggi, il tecnico dirigerà una breve seduta anche domani mattina a Camposampiero, in Veneto. I moduli ipotizzati sono due: 3-5-2 o 3-4-1-2. “La difesa a tre è un concetto di proporre gioco, tante volte saremo a quattro, magari si potrà cambiare anche nel corso della stessa partita. Non ho un sistema di gioco prestabilito”.

Come si prepara una gara in un giorno e mezzo? Quali sono le corde da toccare? “La partita praticamente non si prepara – risponde Dionigi -. Nessuno ha la bacchetta magica. Darò due o tre input. Quella di domani a Cittadella è una sfida importante e dobbiamo fare il risultato, ma la prestazione servirà anche a farmi conoscere la rosa.  Nelle mie squadre tutti hanno avuto una possibilità. Ci sarà il coinvolgimento di tutti i giocatori”.

Che Cittadella si aspetta? “E’ una squadra nata per lottare e sarà una battaglia. Ha un allenatore esperto che riesce a far giocar male gli avversari. Il Cittadella ha individualità importanti sugli esterni; ha Stanco che è esploso e un altro grande attaccante come Geraldi che ho allenato alla Reggina. Con il 4-2-3-1 ha trovato la quadratura e in casa ha sempre sfoderato prestazioni di foga agonistica. La ritengo più difficile di Bologna e Bari; sarà una sana e bella battaglia agonistica”.

DIONIGI NUOVO MISTER18Le sue scelte sono già limitate a causa delle assenze di Neto, Lores Varela e Rossi: “Purtroppo si tratta di infortuni gravi e importanti: nelle caratteristiche di quello che ho in mente sarebbero stati giocatori importanti, ma fa lo stesso. Chi li sostituirà avrà la possibilità di tenersi il posto. Speriamo recuperino velocemente”.

Come si risolve il problema del gol? “I numeri nel calcio non sono fondamentali, ma sono utili a dare una percezione della realtà. Varese è la quarta peggior difesa anche se nelle ultime partite è aumentata la solidità. Riguardo ai gol direi che bisogna aumentare i giocatori da portare in avanti per concretizzare”.

Dionigi non è arrivato da solo a Varese. “La società mi ha dato la possibilità di portare con me tutto lo staff e la ringrazio perchè non è da tutti”. Lo staff tecnico è composto: dal vice Lorenzo Sibilano, dal preparatore atletico Antonio Le Pera, dal preparatore dei portieri Gianpaolo Spagnuolo e dal collaboratore tecnico Hiroshi Komatsuzaki.

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Elisa Cascioli