A Varese arriva il neopromosso Tradate che, a parte lo scivolone a Besozzo contro il Verbano, nelle ultime gare ha dato filo da torcere a diverse formazioni: ad esempio ha battuto l’Ardor Lazzate, ha rallentato Trezzano e Fenegrò, ha vinto gli scontri diretti con Accademia Pavese e Pro Vigevano (domenica scorsa) e ha pareggiato con l’insidiosa Lomellina. Attualmente la squadra di Ulisse Raza, ex biancorosso, è esattamente a metà classifica a quota 18 punti.
esultanza-tradate«Domenica scorsa non abbiamo disputato la nostra miglior partita – dice l’allenatore –, ma era necessario fare i tre punti e ci siamo riusciti. Ci mancavano ben cinque titolari e per questo la vittoria vale di più». Il successo era importante anche in vista degli ultimi tre impegni: «Partirà la nostra Champions League – dice Raza –. Dopo Varese affronteremo il Legnano e chiuderemo con lo scontro diretto contro la Sestese. Ce le giocheremo tutte e vedremo quanto raccoglieremo nella rete».

Raza ha già vissuto l’emozione di tornare da avversario nel suo ex stadio, l’estate scorsa in Coppa Italia. Il risultato fu implacabile: Amato (esultanza nella foto a lato) rispose al gol di Marrazzo realizzando l’1-1, ma poi i biancorossi dilagarono. Il bomber piazzò il poker e a segno andarono anche Lercara e Ferrara fissando il risultato sul 6-1. «Essermi già seduto su quella panchina non cambia nulla; l’emozione di tornare sarà sempre la stessa, mentre sarà maggiore il valore della sfida perché la Coppa non era uno dei nostri obiettivi. Mi auguro un risultato diverso. Siamo due squadre molto cambiate, il Varese è cresciuto, ma lo siamo anche noi. Sulla carta non c’è storia, ma nel calcio non si sa mai come può finire. Onoreremo l’impegno; faremo sudare gli avversari, poi se vinceranno ci complimenteremo con loro».
Domenica mancheranno gli infortunati: Ceriani, Maggi e Gaudio, mentre rientra il difensore Colnago. «Metteremo in campo le nostre caratteristiche – aggiunge Raza –. È inutile tirar su muri; difendere l’area non serve a nulla. Giocheremo a viso aperto, è giusto così»

Elisa Cascioli