Dal Montichiari al Settore Giovanile dell’Inter arrivando sino alla Primavera, poi tanta Serie D. Dopo cinque anni nella Serie A dei dilettanti, il centrocampista classe 1987 Daniele Capelloni non ha potuto dire di “no” al Varese. «La proposta di venire qui non potevo certo rifiutarla. Giocare con il Varese è una grande opportunità e credo che soprattutto i giovani debbano sfruttarla al meglio».
capelloni esultaA volerlo in squadra è stato mister Melosi; il feeling tra il giocatore bresciano e il tecnico è nato ai tempi del Darfo Boario, nella stagione 2012-2013 in Serie D. «Col mister l’intesa è nata da subito. È uno che punta sulla grinta e sulla cattiveria agonistica, ma anche sulla qualità delle giocate. Quell’anno ha significato qualcosa di importante per me, il calcio mi ha aiutato ad uscire da una situazione sentimentale difficile».
Sei stato ad un passo dal professionismo che però è rimasto un sogno non realizzato…
«Un infortunio ai tempi della Primavera e una scelta di vita mi hanno fatto intraprendere una strada diversa. A 21 anni ho deciso di entrare a far parte dell’azienda della mia famiglia, per questo non mi sono mai allontanato da casa. Come tutti, sognavo il grande calcio, ma sono contento di quanto fatto. Adesso continuo a lavorare e mi faccio in quattro per far conciliare tutto».
Tornando al presente, che Eccellenza hai ritrovato?
«Il campionato si è livellato verso l’alto. Con l’eliminazione della C2, tanti giocatori professionisti si sono ritrovati in Serie D che include tante piazze importanti; di conseguenza tanti calciatori della D sono poi scesi in Eccellenza».
Qual è il tuo bilancio stagionale fin qui?
«Sono una persona molto autocritica. Non sono uno che si accontenta e in questo momento non mi sto piacendo, vorrei fare di più. Mi manca un po’ di continuità nelle prestazioni».
GHI_6455Punizioni, calci d’angolo, passaggi col contagiri e assist sono il tuo forte. C’è un sistema di gioco che preferisci?
«Preferisco giocare a tre in mezzo perché per le mie caratteristiche riesco a fare meglio, ma mi adatto anche al centrocampo a quattro. Il mio obiettivo è di giocare per il bene della squadra. Il Varese è stato costruito per vincere, non tutti possono permettersi elementi come i nostri e quando sblocchiamo la gara, la differenza con le avversarie si vede».
Il primo obiettivo è vicino. Il Varese domenica può già laurearsi campione d’Inverno con due giornate d’anticipo…
«Non abbiamo ancora vinto niente. E se riusciremo a raggiungere l’obiettivo finale in anticipo, poi ce ne porremo degli altri così da mantenere la concentrazione sempre alta. Vogliamo che la gente si ricordi di noi, magari per il record di gol fatti o di vittorie ottenute. Daremo il massimo da qui alla fine non risparmiandoci mai. Indossiamo una maglia importantissima e basta questo a stimolarci ogni domenica».
Il prossimo turno vi mette di fronte al Tradate, battuto in Coppa 6-1.
«Quella partita oramai è lontana, eravamo appena all’inizio. Come sempre il nostro obiettivo è di vincere specialmente dopo il pareggio di domenica scorsa a Trezzano. Metteremo in campo qualcosa in più».

Elisa Cascioli