Bergamo è conosciuta come la “Città dei Mille” per i tanti volontari che da qui sono partiti per accompagnare Garibaldi nel periodo del Risorgimento. Il centro storico costituisce la Città Alta, circondato completamente da mura antiche e meno moderno della Città Bassa. Qui troviamo Piazza Vecchia, con il Campanone, che ancora oggi alle 22 suona 100 volte. Come quando i rintocchi annunciavano la chiusura notturna dei portoni. La Città Bassa è nata dallo dei borghi che si trovavano sulle principali vie di comunicazione tra i colli e il piano.
Nel periodo austroungarico, prima metà dell’Ottocento, sorgono diverse industrie, in particolare tessili grazie alla possibilità di utilizzo dell’acqua per le rogge. Bergamo è città industriale importante nel settore metalmeccanico, in quello dei materiali da costruzione (la Italcementi SpA è la quinta azienda a livello mondiale) e nel bancario (grandi gruppi come UBI e Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino).
La squadra di pallavolo della città è la Foppapedretti Bergamo, nata nel 1991 dall’iniziativa di Mauro Ferraris. Nell’anno 1992 la società si lega all’azienda Foppapedretti della quale poi prenderà il nome. Il cammino è da subito entusiasmante. In nemmeno un lustro ha compimento la scalata che porta dalla B alla A1. Nella stagione 1994-95 si classifica al quinto posto avendo così la possibilità di esordire in una competizione europea quale la Coppa CEV. Nel 1996 arrivano Coppa Italia e scudetto, come nell’indimenticabile stagione 1996-97, quella che porta anche la Champions e la Supercoppa d’Italia. La Foppapedretti Bergamo ha in bacheca 8 scudetti, 5 Coppe Italia, 6 Supercoppe italiane, 7 Champions League e una Coppa CEV. Nel 2012-13 la società a causa di problemi economici è rifondata e perde la sua punta di diamante, Francesca Piccinini passata a Torino dopo 13 anni a Bergamo. In suo onore è stata ritirata la maglia numero 12.
IFC_BERGAMO_BrasatoAndare in trasferta significa poter assaggiare i piatti tipici della zona. Fra questi troviamo il brasato, carne cotta lentamente in vino (Barolo, Barbaresco o Nebbiolo) o brodo e per questo davvero morbida. Reso saporito da spezie e verdure (cipolla, carote, sedano e alloro), il brasato si serve a fette e spesso con la polenta. E’ chiamato così per il suo antico modo di preparazione. La pentola che conteneva il pezzo di carne e gli altri sapori era circondata dalle braci e lasciata cuocere per diverse ore.

Simona Romaniello