Passi da gigante quelli compiuti dal Basket Sordi Varese, che lo scorso dicembre ha rimesso in piedi una realtà lasciata nell’oblio troppo a lungo.
Cristian Gnodi prima, e Mauro Dori poi, si sono messi all’opera per ricercare compagni, sponsor, strutture, contatti con altre società (per garantirsi una partecipazione a campionato e coppe), e coach. All’appello ha risposto presente Ignazio Somma, tecnico professionista specializzato soprattutto nei settori giovanili, che con un briciolo di timore, ha accolto a braccia aperte questa nuova sfida. “Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi, ero fortemente motivato, ma allo stesso tempo non potevo nascondere qualche paura, che però il tempo e la conoscenza di un gruppo speciale hanno spazzato via in fretta”.
Di strada in questi mesi ne è stata fatta, ma l’obiettivo primario resta ingrandire sempre di più il movimento affinché si possa tornare ad un campionato di livello, composto da diverse squadre. A giugno, infatti, si sono sfidate la compagine varesina, Pesaro e Fabriano, nella cornice dal palazzetto Salus di Bologna, proprio per il titolo italiano. Nonostante due sconfitte, Varese ha tenuto alto l’onore e dato dimostrazione di come una squadra, seppur giovanissima e di recente formazione, possa farsi valere facendo della grinta la sua arma migliore. “Sono stati tre giorni fantastici per tutti – prosegue Somma – un’esperienza unica, che è andata a costruire un amalgama davvero particolare. Non era semplice per nessuno, ed invece sia dentro che fuori dal parquet siamo riusciti a costruire solo cose buone”. Ignazio Somma basket sordi
Il terzo posto non consentirà la partecipazione alla Eurocup (Champions League) ma darà comunque a Varese la chance di giocarsi la coppa Italia a Pesaro, che si disputerà il 13 settembre. Proprio per questo è previsto un raduno ad Angera in data 30 agosto, per riprendere gli allenamenti e per disputare un’amichevole contro gli under 18 di Sesto Calende. “Con atleti che vengono da tutta Italia non è mai facile radunarsi, e quando riusciamo a trovare del tempo da dedicarci cerchiamo di concentrare tutto e di spenderlo al meglio, anche se ogni volta che la giornata di raduno volge al termine ti rendi conto che il tempo non basta mai con questi ragazzi, che hanno una sete di lavoro incredibile”, afferma ancora il coach.
Un ringraziamento particolare Ignazio Somma vuole rivolgerlo a chi questa realtà l’ha presa a cuore, a chi sta lavorando sodo per far si che il basket sordi Varese riesca a raggiungere i traguardi desiderati, a chi ci crede davvero: “Non posso risparmiare un ringraziamento sincero a Giuseppe Servidio (ex giocatore, ex assessore allo sport del comune di Taino e fondatore del Taino Calcio ndr) che sta lottando con noi, che ci sta dando una grossa mano per crescere, e che crede in questa meravigliosa sfida tanto quanto ci crediamo noi, il grazie è da parte mia e di tutti i ragazzi”. Poi prosegue: “Vedere giocare Cristian e tutti gli altri è un insegnamento prezioso per chiunque, la loro voglia di non arrendersi mai mi stupisce ogni volta, non mollano mai, e nonostante ci alleniamo pochissimo, quello che riescono a mettere in campo è pazzesco, basti vedere Bologna, dove siamo andati a perdere contro due formazioni collaudatissime ma a cui abbiamo dato del filo da torcere davvero fino all’ultimo secondo”.
Crescere, crescere e ancora crescere: il basket sordi Varese ha tutta l’intenzione di scalare vette impensabili fino a poco tempo fa. Reclutare nuovi giocatori, ampliare il campionato italiano, ricercare sponsor che possano dare un contributo alla causa, aiutare la nazionale italiana, sono solo alcuni degli obiettivi prefissati e nonostante ad oggi qualche dubbio sia presente e legittimo, la certezza è che con questa grinta e questa volontà niente sia impossibile, la sirena, poi, è lontanissima.

Mariella Lamonica