La passione per la scrittura e il grande tifo per il Varese lo hanno portato a scrivere una storia che è diventata un libro. Al Madera Pub di Varese, Simone Porto Bonacci ha presentato il volume “Alla Goccia – Vite al limite del fuorigioco”, edito dalla nostra Sunrise Media, storia di cinque amici, uniti dall’amore per il calcio, e dei loro conflitti quotidiani tra ansie, paure e incertezze. Ospiti d’onore della serata il bombre del Vafese di oggi Marrazzo con Capelloni e Piccinotti che hanno tenuto a battesimo il volume.
Alla GocciaL’autore ha preso ispirazione dalla vita stessa e c’è voluto tempo per completare il racconto. “In questi anni sono successe mille cose, le ho rincorse a lungo ed immagazzinate. Poi, come sempre capita, fattori esterni mi hanno aiutato a capire che era il momento di completarlo”.
In realtà non si tratta della sua prima opera: “Anni fa ho scritto anni fa una ‘biografia non autorizzata’ su mio padre, intitolata Lo chiamavano Pelè. Non l’ho mai pubblicata, l’ho solo distribuita agli amici. Alla Goccia è la prima fatica vera, tutta mia. L’idea nasce dalle emozioni vissute in tutti questi anni ed in particolar modo da una trasferta significativa. Torino-Varese, la prima in Serie B dei biancorossi dopo decenni. Si vince, ci si emoziona, ed al rientro, nel silenzio dell’auto, ho avuto la necessità di scrivere quelle sensazioni forti. Poi ci si è messa la fantasia e le idee sono diventate romanzo”. 

Retro copertina“Il libro parla di un cinque amici, il Gruppo Ansia,  quarantenni con la loro vita incasinata tra mogli, amanti, figli, lavoro e calcio! Sono cresciuti insieme ed insieme condividono una passione irrefrenabile per la squadra della loro città. Ci sono forti ispirazioni dettate dagli amici del ‘gruppo ansia’. Ma i personaggi sono inventati”.

Avere il suo volume in mano è una bella emozione per Porto Bonacci: “Lo aspettavo da anni e sono davvero contento. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato una mano”. Lo zampino del Varese è stato fondamentale: “Non il calcio, non il Varese, ma il Franco Ossola. Ho passato lì dentro centinaia di pomeriggi, ho visto la prima partita a quattro anni e da allora non ho più smesso! Adoro quei vecchi gradoni e quando si parla di ipotetico nuovo stadio mi viene la tristezza. Il varese è stato davvero un amico oltre che una passione. Ha rappresentato spirito di appartenenza, mi ha fatto spesso piangere o gioire, mi ha accompagnato fino ad adesso e continuerà a farlo. Grazie al Varese ho trovato amici sinceri”.

Il volume è in vendita presso la Libreria del Corso, a Varese, al costo di 12 euro.

Michele Marocco