“Una vacanza di quindi quindici giorni alle Maldive e torno carico per il finale di stagione della mia Pallacanestro e del mio Varese Calcio”. Se un tifoso avesse pensato questo due settimane fa al suo rientro avrebbe pensato di aver sbagliato città.
E’ iniziato tutto il 16 di febbraio con il presidente del Varese 1910, Nicola Laurenza, che dà le dimissioni e incarica D’Aniello e Imborgia di valutare le possibili successioni. La mattina dopo il Sindaco Attilio Fontana prende in mano la situazione e venerdì arriva l’incontro con i vertici biancorossi per trovare soluzioni immediate.

Passano tre giorni dalle dimissioni di Laurenza e come un fulmine a ciel sereno arrivano, su ponda Pallacanestro, quelle di Cecco Vescovi , da general manager della società di piazza Monte Grappa.
Vertici delle due principali realtà della città dimezzati. Può bastare? Nemmeno per sogno, martedì 24 arriva lo notizia dell’addio di coach Gianmarco Pozzecco, con Attilio Caja che prende il suo posto. Giusto per non farsi mancare nulla, anche in casa Varese 1910 arriva il cambio in panchina: è di ieri la notizia dell’esonero di mister Bettinelli all’indomani della sconfitta con il Brescia. La panchina viene affidata a Davide Dionigi.

Facile ironizzare, difficile fare delle considerazioni che non siano banali. Da quarant’anni seguo le realtà professioniste della nostra città: retrocessioni, fallimenti, terremoti e promozioni. Abbiamo vissuto tutto questo ed i tifosi biancorossi sanno benissimo di cosa parlo senza dover dare ulteriori spiegazioni. Mai però è capitato di vivere quattro allontanamenti così importanti nell’arco di pochi giorni.
Si dice che cambiare è sinonimo di voler migliorare, di avere la forza di porre rimedio agli errori commessi. A questo punto della stagione c’è solo una cosa da fare: uniti e compatti tifosi di Varese 1910 e Pallacanestro Varese con squadre e dirigenze pronti a lottare per terminare nel migliore dei modi le stagioni. Bisogna conquistare la salvezza sul campo e sul parquet per poter garantire quella fuori dal rettangolo di gioco. In cuor nostro siamo certi che ha pagato anche chi non aveva colpe e ha sbagliato chi non poteva fare diversamente e comunque nella buona fede di agire per il bene dei Cuori Biancorossi.

Michele Marocco