È ancora presto per dire se Gianpietro Zecchin potrà tornare in campo o meno. Il giocatore si è infortunato in trasferta a Reggio Calabria subendo un colpo al volto ed è stato operato lo scorso martedì per ridurre la frattura dell’arco zigomatico. “Adesso sto bene – ci racconta il giocatore –. Il viso si è sgonfiato molto. Il giorno dopo l’intervento sembravo deformato. Sabato ho iniziato a star meglio”. Questa mattina il giocatore ha effettuato la visita di controllo, ed è tornato a Varese dove si è regolarmente allenato. In passato si è sottoposto già ad altri interventi per infortunio operando due volte la caviglia.
Quella di sabato per Zecchin potrebbe essere la partita dell’ex visto che arriva il Padova, formazione dove ha giocato fino a gennaio anche un altro biancorosso, Trevor Trevisan: “Il Padova sta vivendo uno dei peggiori momenti degli ultimi anni – il commento di Zecchin –. Con Cestaro ha fatto cose magnifiche vivendo grandi annate. La società è stata venduta e stanno avendo un po’ di problemi. La seguo come realtà perché è la squadra della mia città e leggo cosa scrivono i giornali”.
Dopo due trasferte consecutive, il Varese ha l’obbiettivo di vincere tra le mura casalinghe: “Ho visto la squadra in campo a Terni e di occasioni ne abbiamo avute. La partita è stata equilibrata, loro hanno trovato i gol e noi no”.
Recentemente si è fatta sentire la mancanza dei gol di Pavoletti, cecchino fino a metà stagione e a secco nelle ultime sei partite. “Pavoletti è un giocatore fondamentale per noi – dice Zecco –. Da un po’ di partite non la butta dentro, ma l’importante è che resti tranquillo perché sta facendo buone prestazioni. Aiuta la squadra e presto ritroverà anche il gol”.
Zecchin analizza il momento della sua squadra che, per la prima volta da quando veste la maglia biancorossa, si trova davvero a lottare per raggiungere la salvezza. “Sì è vero, è il primo anno che pensiamo concretamente di doverci salvare. Nelle annate scorse siamo stati sempre a ridosso dei playoff ed eravamo praticamente già al sicuro a questo punto della stagione, anche se la salvezza è stata sempre l’obbiettivo della società. Stagioni meno brillanti capitano. Forse è più facile per le squadre che sono abituate a lottare fino alla fine; noi non ci eravamo abituati e dobbiamo avere la giusta mentalità, altrimenti ritrovarci nelle zone basse verso la fine diventerebbe rischioso”.
Nelle scorse annate il Varese è stato trascinato dal suo capitano, Neto Pereira, che invece sta vivendo una stagione buia: 18 presenze, un solo gol. “Neto è ragazzo intelligente e tranquillissimo, non ha mai fatta nessun tipo di polemica sulle scelte degli allenatori, anzi. Non giocare non piace mai a nessuno, ma lui è sereno e si impegna. Il lavoro del mister consiste nel fare delle scelte, accettarle è quello che dobbiamo fare tutti. Neto si farà trovare pronto al momento giusto”.
Zecchin quest’anno si è rivelato un vero e proprio jolly giocando in cinque ruoli diversi: nel centrocampo a quattro l’ex Sottili lo ha proposto sia come esterno che come mediano, con Gautieri ha giocato da esterno offensivo, mezzala e play: “Penso di essere molto duttile – dice a riguardo –. Nella mia carriera da metà campo in su ho giocato dappertutto. L’importante è giocare. Ho disputato tante partite da esterno ed è il ruolo che mi viene più naturale. Mi trovo bene nel ruolo di regista e penso che più giochi e meglio puoi fare”.

Elisa Cascioli