Ennesimo weekend fortunato per i varesini del rally.
Tra venerdì e sabato, infatti, i piloti della nostra provincia hanno ben impressionato al Giarolo che, per la cronaca, è stato vinto da Michele Tagliani su Ford Fiesta R5 navigato da Daniele Mangiarotti.
Il migliore dei “nostri” è stato il bustese Mauro Miele (padre di Simone) che, affiancato da Luca Beltrame, ha terminato la sua gara in quinta posizione generale (primo della classe A8) a bordo di una BMW M3. Secondo posto di classe (R2B) e 14° generale per Paolo Comendulli e Barbara Luraschi mentre il tandem Marco Pizzocaro-Davide Sartoris, ha chiuso in terza posizione di classe (A6) a bordo di una Renault Clio Light.
Sesto generale e secondo di classe (R3C) Alessandro Marchetti, navigato da Paolo Frigerio; il dentista di Biumo gareggiava per il Trofeo Nazionale Renault R3C che ora comanda in prima posizione.

“La migliore gara dell’anno -racconta Marchetti-, soprattutto se consideriamo la difficoltà del percorso e i problemi di asfalto bagnato che abbiamo avuto al mattino che mi hanno fatto perdere parecchio terreno sugli avversari. Del resto, con scarsa aderenza, non ho ancora molta confidenza. Davanti, però, avevo un altro grande pilota come Michele Caldarolo che è stato bravissimo a classificarsi primo nella mia stessa categoria. Onore a lui”.

“E’ stata una delle gare più emozionanti perché -confida- facevo gli stessi tempi di un mito come Mauro Miele, un’autorità nel mio campo. Ricordo che quando ero bambino mio padre mi portava spesso a vedere qualche sua gara e lo ammiravo tantissimo. A fine corsa si è anche complimentato con me; meglio di così non poteva andare“.

Risultato che ti catapulta al primo posto del Trofeo Nazionale Renault R3C. Belle soddisfazioni.
“Assolutamente, ma non è ancora finita. Manuel Lugano, secondo a 16 lunghezze da me, ha ancora la possibilità di superarmi dal momento in cui parteciperà al Rally di Pistoia. Per quanto mi riguarda, devo capire quale sia la soluzione migliore; attualmente sono senza budget, ma se riuscirò a racimolare qualcosa, allora farò un’altra gara. Se non ci riuscirò, invece, sarò comunque felice e contento così“.

Marco Gandini