Un’anima divisa in due. Quella condannata ad avere la Pro Patria in queste settimane caldissime vissute tra i risultati sul campo e l’incerto orizzonte societario. Ma andiamo con ordine. Sette punti nelle ultime quattro gare, un manipolo di giovani in costante crescita ed un vecchietto terribile che non smette mai di stupire. E’ la fotografia dell’ultimo scorcio di stagione biancoblu che, dopo le partenze di Bruccini, Nossa e Giannone, doveva essere di smobilitazione e invece è stata di ricostruzione. Con il San Marino vittoria netta (ben al di là del 2-1 finale), nonostante l’espulsione di Mignanelli dopo 38′ e le assenze, ormai croniche, degli infortunati Messina e Polverini e dello squalificato Casiraghi. Il gruppo sembra poter dare il meglio di sè con le spalle al muro come dimostrano la resurrezione di Siega (“voglio sottolineare la sua prova, è stato tra i protagonisti”, ha rimarcato mister Colombo del post-match) e l’esplosione dei “teenager” Spanò, De Biasi e Gabbianelli (tutti ’94 ma con i ventanni ancora da compiere) che stanno dando una luce diversa ad un campionato che recita comunque (è giusto ricordarlo, nonostante Vavassori abbia parlato di “ottima stagione”) quart’ultimo posto in classifica. Ma al di là di ogni ragionevole dubbio, l’uomo copertina è lui, Matteo Serafini (36 anni il prossimo 21 aprile), con il contratto in scadenza a giugno ma con una voglia matta di rimandare la pensione. Con la doppietta di domenica, l’elettricista di Calvisano (non certo per abilità professionali, ma per la capacità di accendere la luce) è salito a quota 60 reti in 5 stagioni in maglia tigrotta: nella storia solo i “monumenti” Angelo Turconi e Carletto Reguzzoni hanno fatto meglio.
Intanto la prossima giornata si va al Mapei Stadium per affrontare la Reggiana. All’andata allo “Speroni” finì 1-0 per gli emiliani grazie alla rete di De Silvestro. Mancheranno gli squalificati Mignanelli, oltre, in panchina, a Colombo e al medico sociale Castiglioni, entrambi fermati per due turni causa “comportamento offensivo verso l’arbitro” (Marinelli di Tivoli).
Quello del campo è però solo il contorno dell’autentico piatto forte che si spadella dietro le scrivanie. Sembra infatti che sia in atto la battaglia delle Merchant Bank, quella svizzera, a cui Vavassori avrebbe ceduto il Club alla mezzanotte ed un minuto di venerdì 24 gennaio, e quella britannica che sarebbe pronta ad un affondo in grande stile. Quest’ultima ha anche un nome, Lombard Merchant Bank, ed un volto, l’avvocato Roberto Golda Perini, che ne rappresenterebbe gli interessi. E’ chiaro che la partita a scacchi ha visto muovere solo i pedoni, ma i presupposti per una lunga e snervante trattativa ci sono tutti. Sulla homepage della banca d’affari di cui sopra spicca una frase di John Maynard Keynes: “L’importanza dei soldi deriva essenzialmente dall’essere un legame tra il presente ed il futuro”. Forse, il padre della macroeconomia, già ai suoi tempi pensava alla Pro Patria.

Giovanni Castiglioni