OliveiraNessun mistero. La fuitina lampo del Falco (due giorni in Sardegna e squadra affidata a Colleoni) era prevista da tempo per ragioni familiari. Alla luce, però, della prima vittoria di stagione, assume i toni della vacanza premio. “Vado via con un sorriso così!”, celia Oliveira che non sta più nella pelle e allora microfoni aperti e via a ruota libera. “Visto che carattere? Abbiamo giocato di squadra non concedendo quasi nulla. Alla vigilia avevo detto ai ragazzi che per vincere non dovevamo regalare nulla e così è stato”. La mano dell’ottimo Lulù s’è vista anche nel cambio a freddo di Panizzi e nella difesa a tre sfoderata a più riprese.”Era già ammonito e rischiavamo di rimanere in dieci mentre dietro avevo bisogno di più copertura e di un diverso movimento degli esterni. Abbiamo dimostrato di non avere una sola dimensione”.

E mentre mister Pala si lecca le ferite (“l’espulsione di Offredi ha cambiato tutto, ma non avevamo demeritato”), Roberto Candido si gode il quarto d’ora di celebrità mantenendo un’invidiabile low profile. L’ala destra incassa il sermoncino di Oliveira (“in area serve più malizia”) con l’aria di chi ha tutto da imparare: “E’ vero, ogni tanto bisogna anche cercare il rigore. Non posso avere miglior maestro del mister”. Il migliore in campo? “Il pubblico. E’ stato il vero dodicesimo uomo (o undicesimo per via dell’espulsione, ndr). Stiamo creando un bel feeling con lo “Speroni”.

Sarà che critica e pronostico avverso possono diventare uno stimolo mica da ridere? “Probabilmente è così”, chiosa Alessandro Cannataro. “Dobbiamo accettare gli appunti cercando di migliorare e dimostrando di meritare la categoria”. I primi tre passi (o, se volete, due, causa -1 in arrivo) sono stati fatti. Lunedì sera a Vicenza sarà già tempo di conferme.

Giovanni Castiglioni