Piena soddisfazione per il pareggio strappato alla gioiosa macchina da guerra Novara? Ehm… fuochino, perchè nel post-partita a tenere banco è (ma guarda un po’) il perenne stallo societario. Pippo Antonelli, dopo due mesi di stop ‘n go, non sta più al gioco: “Vogliamo chiarezza. Lo meritano questa squadra e questi tifosi. Voglio lanciare un appello per il bene di questi ragazzi. Non possiamo essere lasciati soli in eterno“. Insomma, dire a nuora perchè suocera intenda, anche se i destinatari della missiva (l’uscente Vavassori o i misteriosi entranti?) non sembrano aver bisogno di promemoria. Grandi manovre in atto? Presto per dirlo, tanto più che dopo l’ufficializzazione dell’addio di Colleoni (“E’ stata una sua scelta”), SuperPippo veste anche i panni della spalla tecnica in panchina.
OliveiraNell’attesa che qualcosa accada (ad ottobre le prime scadenze da onorare), non si può che elogiare la tigna del gruppo. Lulù Oliveira, però, non dimentica di essere stato un contropiedista coi controfiocchi e prima della carota, fa uso del bastone: “Vedete come sono nero? Non possiamo continuare a regalare gol agli avversari“. Sì, d’accordo, ma la prova è stata di spessore. “I ragazzi hanno grande voglia e sono contento per il punto”. Nel finale dentro la terza punta, rischiatutto o grande bluff? “Io voglio sempre vincere”. Messa così sembra anche facile, soprattutto se a fare il fenomeno ci ha pensato l’ex: “Ho messo Baclet per quello. Ne ho giocate tante anch’io in carriera di partite così e so che sono gare speciali”. La rogna, però, sembra andare a braccetto con i tigrotti. No, niente a che vedere con l’arbitraggio, peraltro abbondantemente sotto il par (“era meglio il padre”, il telegramma del Falco), quanto all’ennesimo infortunio: per Lamorte lussazione alla spalla e probabile lungo stop. Ma per la serie una risata ci seppellirà, l’ineffabile Lulù ne ha un’altra delle sue: “Devo scoprire chi ci ha fatto la macumba“.
Chi fa buon viso a cattivo pareggio è il collega Mimmo Toscano, incalzato dai reporter piemontesi per un’altra prova sgonfia dei suoi: “Troppa precipitazione e troppe situazioni forzate. E poi abbiamo sbagliato l’approccio“. Già, l’approccio, un po’ come l’amalgama di una volta. Intanto in tribuna (peraltro in zona biancoblu) c’erano Ninni Corda e il suo vice: chi vuol pensar male si accomodi.
Baclet_AndersonSi chiude con Alain Baclet, hombre del partido che fa una fatica boia a tenersi dentro l’emozione: “Il mister me l’aveva detto che sarebbe stata la mia partita. Aveva ragione”. La più classica delle doppiette dell’ex: “Non ho voluto esultare per rispetto anche se ho preso degli insulti che non ho capito”. Dediche da fare?A questo pubblico. Se lo merita”. E poi, finalmente alle spalle tutte le menate sul sovrappeso: “In realtà, qualche chilo di troppo c’era, ma la condizione arriverà”.
Lì vicino, Anderson chiosa il pomeriggio con un lapsus che vale più di ogni altra analisi: “Per noi questo è un successo importantissimo”. E’ solo un pari, Myles. Ma vale quanto una vittoria.                   

Giovanni Castiglioni