L’attaccante del Varese Leonidas Neto Pereira è nato a Cuiaba, capitale dello stato del Mato Grosso, al centro del Brasile, che ha raggiunto lo scorso sabato. Con la stagione finita Neto, infatti, trascorrerà le vacanze nel suo paese natio dove è in corso il Mondiale.
Neto, andrai a vedere qualche partita?
“Mi sarebbe piaciuto andare a vedere una partita del mio amico Odu che purtroppo alla fine non è stato più  convocato dalla Nigeria (che gioca proprio stasera a Cuiaba contro l’Iran). Non so se andrò a vedermi qualche partita, magari sì”.
Oltre al Brasile, fai il tifo anche per l’Italia?
“Chiaramente. Dopo il Brasile, nel  mio cuore c’è posto anche per la nazionale italiana”.
Chi vincerà il Mondiale?
“Il Brasile naturalmente”.
Chi, tra le due, è più forte?
“In questo momento il Brasile, ma l’Italia è sempre insidiosa”.
Dove arriveranno secondo te?
“In base al tabellone possono arrivare tutte e due in finale se chiudono per prime il girone. Credo che il Brasile ce la possa fare, mentre per l’Italia è più dura. Potrebbero anche incontrarsi ai quarti e lì credo che uscirebbero gli azzurri”.
Quindi, oltre al Brasile quali sono le favorite?
“In ordine, secondo me le più forti sono Spagna e Germania, ma tra le favorite insierisco anche Brasile e Argentina”.
Chi sarà il giocatore protagonista?
“Fred. Il numero 9 carioca che è l’attaccante delle Fulminense”.
Cosa daresti per giocare con la maglia verdeoro?
“E’ il sogno di ogni giocatore e si darebbe tutto, ma sinceramente essendo realista non ci ho mai pensato. Era un traguardo irraggiungibile. Il mio sogno era diventare un giocatore e l’ho realizzato a Varese”.
Non solo calcio. Questo Mondiale è stato caratterizzato da tante proteste…
“Credo siano state tutte giuste e legittime perché sono stati spesi tanti soldi per un evento che durerà soltanto un mese al termine del quale tutti i problemi del Brasile resteranno. E’ stato un modo anche per catturare l’attenzione di tutto il mondo sulle difficoltà del paese”.

Elisa Cascioli