B come Belluzzo, B come Bettinelli, B come bene arrivati a Varese. B come la categoria da difendere fino all’ultimo secondo di questi interminabili playout. Il benvenuto lo abbiamo dato ai giocatori, tutti. A quelli che si sono trovati a combattere al “Piola” e che finalmente hanno dimostrato di avere carattere, mordente, grinta, forza. Di essere una squadra come quelle che abbiamo visto negli anni passati e poche volte in questa sciagurata stagione. Meglio tardi che mai. Nel campionato appena concluso abbiamo fatto continui richiami e paralleli con momenti storici andati. Abbiamo pubblicato video emozionali cercando di risvegliare orgoglio e determinazione nel gruppo. E alla fine la fiammella della speranza l’hanno riaccesa due persone normali, per questo straordinarie. Due figli di Varese come Belluzzo e Bettinelli, che di cuore ne hanno e tanto. Mario da Avigno è stato il primo allenatore del Varese 1910, Stefano da Induno è stato il secondo di Sannino nell’indimenticabile scalata dalla C2 alla B. Una coppia formidabile, che ha compattato lo spogliatoio e blindato la difesa. Primo non prenderle, tanto con Re Leonardo là davanti qualcosa può sempre accadere.

ghiotto28036Mi sarebbe piaciuto chiedere ai giocatori biancorossi cosa hanno provato nei 90 minuti di Novara, prima, durante e dopo la partita. Li abbiamo visti in campo con un atteggiamento diverso, lo si notava dallo sguardo con cui hanno salutato gli avversari prima del fischio iniziale. Aglietti, tecnico di casa, aveva detto che avrebbero fatto di tutto per sbloccare il risultato e poi giocare in scioltezza gara-due a Masnago. I piemontesi ci hanno provato più volte, almeno nei primi venti minuti. Il Varese ha retto, ha sofferto, ha risposto colpo su colpo agli affondi avversari. La dea bendata si è ricordata (finalmente) di Corti e compagni. A portiere battuto ha mandato a sbattere contro la traversa un velenoso pallone di Pesce. Ely e Rea si sono rivelati straordinari padroni dell’area, dove Bastianoni è stato libero di volare da una parte all’altra per disinnescare le mine azzurre. Grillo e Fiamozzi hanno tarpato le ali del Novara. Cristiano e Zecchin sono stati preziosi nel contenere e impostare, Corti e Barberis hanno lottato come gladiatori nella sintetica arena del “Piola”, Forte e Pavoletti incontenibili guastatori davanti la porta di Kosicky. Alla fine il 2-0 va anche stretto ai biancorossi, tutti uniti con il migliaio di tifosi che ha varcato il Ticino per sostenerli. Quello spicchio di curva ha trascinato il Varese verso la vittoria. Ora la città dovrà tornare al “Franco Ossola” per il secondo e decisivo round degli spareggi che valgono la salvezza.

Vito RomanielloVito Romaniello
Direttore Agr