Il cuore è tornato a battere. Sì, questo è il Varese che conosciamo. Due frasi, uno scambio di sms con il presidente Laurenza qualche ora dopo la fine della partita con l’Empoli. Considerazioni che descrivono alla perfezione gli effetti che sta avendo il ritorno di mister Sottili in casa biancorossa. E pensare che il trittico che lo aspettava era di quelli peggiori, per la caratura dell’avversario e le scelte tecniche da rivedere ogni volta a causa di infortuni e squalifiche. Invece dopo la trasferta di Trapani e la gara contro la seconda in classifica il Varese ha raccolto 4 punti. Bottino che permette di affrontare il Palermo con la mente sgombra e il cuore leggero.
Neto e compagni (finalmente possiamo dirlo visto che il capitano è tornato titolare ed ha finalmente indossato la sua fascia) stanno dimostrando compattezza, comunità di intenti, spirito di sacrificio. Rispondono colpo su colpo all’avversario rialzandosi quando finiscono al tappeto. Il nostro conteggio dice: -10 a undici giornate dal termine del campionato. Il futuro comincia a sorridere. Certo che il destino cambia in modo incredibile nel giro di poche ore. Pensate all’aria che si respirava in casa biancorossa la scorsa settimana e all’entusiasmo che c’è ora. Il Varese ha battuto l’Empoli con tanti ringraziamenti da Palermo che ha guadagnato un punto sulla squadra di Sarri. Il pareggio dei siciliani in rimonta contro il Siena di Beretta è stato fortunoso per il gol di Lafferty su errore di Lamanna. I rosanero giocano sfruttando al massimo le corsie laterali, quelle dove scorazzano i “nostri” Lazaar e Pisano (quando trova spazio). Bloccarle potrebbe rappresentare la chiave di volta della partita.
Il calcio è sempre stato la sua passione, da mezzala della Trevigiana a presidente del Pordenone, al Venezia-Mestre portato in A partendo dalla C2. Le società di calcio di Maurizio Zamparini sono sempre state avversarie del Varese, provincia dove ha costruito la sua fortuna. Nato in provincia di Udine, all’età di ventuno anni apre a Vergiate la sua prima “fabbrichetta” di caloriferi. Nel 1972 la grande intuizione: inaugurare un grande magazzino, anzi, un “Mercatone”. In tre decenni sviluppa una catena di diciotto “Emmezeta” (le iniziali del suo nome), che nel 2002 vende ai francesi. E’ l’anno in cui rileva dalla famiglia Sensi il pacchetto di maggioranza dell’Unione Sportiva Palermo, squadra che arriva oggi a Masnago con altre tinte di colore biancorosso. Ha da poche ore compiuto 35 anni, si dà ancora un lustro per giocare, anzi per “chiudere la carriera in serie A”. Niente male come proposito per il portiere del Palermo Stefano Sorrentino che fa gli scongiuri ed esorcizza lo spettro di ogni problema fisico. Ha esordito da professionista proprio a Varese, dopo essere passato dai settori giovanili di Juventus e Torino e non avere trovato spazio a Castellammare di Stabia. Era il periodo in cui il direttore sportivo biancorosso Stefano Capozucca pescava parecchio dalla città della Mole, dalla punta Sergio Pellissier al fantasista Andrea Gasbarroni. Si è dovuto aspettare la nascita del Varese 1910 per ripercorrere con successo la politica dei giovani. Due dei quali oggi sono in rosanero. Sean Sogliano, la cui avventura a Palermo è durata poco, lancia il difensore Eros Pisano e nel 2011 se lo porta sull’isola, facendosi accompagnare anche da Devis Mangia (che per qualche tempo si è pure seduto sulla panchina rosanero proprio come Beppe Sannino). Nell’unico anno in cui Mangia ha guidato la “Primavera” del Varese ha raggiunto la finale del Torneo di Viareggio, sfiorando anche il titolo di campione d’Italia. In quel gruppo si è messo in mostra l’esterno marocchino Lazaar, anche lui da gennaio a Palermo. Beppe Iachini guida i siciliani dopo avere preso il posto di Gattuso. Non lo si vedeva da queste parti dalla sciagurata finale playoff per la A persa contro la Sampdoria: “Ci prepariamo tutte le settimane per fare del nostro meglio e portare a casa  punti importanti nella costruzione di un progetto di calcio preciso. Siamo una delle squadre più giovani del torneo ma dobbiamo lo stesso avere una mentalità propositiva in ogni campo. Ci prepariamo ad ogni avversario con grande rispetto”.

Vito Romaniello
Direttore Agr