Ha sempre avuto il cuore tinto di biancorosso e con questi colori ha stabilito un record unico nel calcio professionistico: aver vinto un campionato ricoprendo tutti i ruoli operativi di una squadra di calcio. Pietro Maroso ha infatti conquistato più di una promozione come giocatore, come allenatore e come presidente. Ce lo raccontava spesso, soprattutto nell’anno del centenario, quando il ricordo del bel Varese ha fatto rivivere a tutti le imprese gloriose della nostra squadra che hanno visto più volte protagonista il “Peo”. Oggi sono due anni esatti che si è spento ma il suo ricordo e la sua presenza sono sempre vivi nel sodalizio di via Manin e tra i tifosi del Franco Ossola che ogni partita casalinga la possono vivere al suo fianco anche grazie alla curva nord “Peo Maroso”.
curva maroso

Il Varese di “oggi” lo vuole ricordare a modo suo, come forse più gli sarebbe piaciuto, una bella ‘gita’ tutti insieme al Sacro Monte a mangiare pane e salame. Paola Frascaroli, legata da un profondo affetta a Maroso e alla sua famiglia, ha proposto e l’entourage biancorosso ha subito raccolto con entusiasmo l’idea: “Sono sicura che lui avrebbe voluto così – ci racconta Paola -. Aveva questa bella abitudine, spesso lo faceva con la squadra, con il mister di turno o anche con un semplice amico, un modo per stemperare la tensione, per ritrovarsi, per passare un’ora diversa”.

La famiglia di Maroso con l’intera rosa del Varese, tutto lo staff e la dirigenza, domani alle 12:00 salirà al santuario e dopo un ‘ricordo’ per il capitano di mille battaglie mangerà quel ‘pane e salame’ che darà un’iniezione in più ai biancorossi e permeterà anche a chi non lo ha conosciuto di capire chi è stato Peo Maroso.

Michele Marocco