Battere Milano era pressoché impossibile, questo è chiaro.
Ma ci sono modi e modi di perdere, e quello messo in atto dalla Cimberio è sicuramente il modo “giusto”.
Non fraintendiamoci, uscire sconfitti in un derby tra le mura amiche fa male, molto male; eppure le sensazioni al termine dei 40′ di partita sono positive. E non è una questione di inguaribile ottimismo, perché le oltre 4500 anime presenti ieri al PalaWhirlpool hanno potuto vedere da vicino una squadra che per la prima volta in stagione, nella sconfitta, ha avuto la voglia di non mollare, la solidità e l’attaccamento ad una maglia che molti pagherebbero per indossare.
Poi contro i vari Langford, Hackett o Moss, al cuore si deve aggiungere una buona dose di precisione a canestro (dato mancante ieri sera come testimonia il 4/22 nei tiri da 3) per poter avere la meglio contro un team che, ci scommettiamo, riuscirà finalmente a portare a casa uno Scudetto che da tanti anni sogna di conquistare. Che sia cominciato ora il campionato della Cimberio? Meglio tardi che mai, certo, ma prima di fare valutazioni affrettate bisognerebbe valutarla nel corso della prossima gara contro Venezia (domenica alle ore 16:30 con diretta su gazzetta.it); del resto, si sa, un derby è una partita a se.
Sicuramente se lo spirito rimane quello di ieri le dirette concorrenti dovranno cominciare a tenere in considerazione una squadra come quella biancorossa che ha aggiunto al proprio roster un Signor giocatore come Johnson, capace già ieri di infiammare i cuori dei suoi nuovi tifosi con quel mix di spettacolarità, atletismo e solidità che da tanto tempo non si vedeva sul parquet di Masnago. Riuscire a centrare l’obiettivo playoff dopo un inizio come quello che ha avuto la Cimberio, avrà un sapore molto più dolce nella bocca dei tifosi biancorossi. Unico presupposto? Basta crederci.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)