Incredibile come nello sport le cose cambino repentinamente.
Solo meno di un anno fa una città intera si era bloccata ad ammirare la magnifica corazzata degli “Indimenticabili” fermatasi, per dirla con le parole di Roberto Cimberio, ad “un Dunston dalla vittoria dello scudetto”.
Ora, invece, quella stessa squadra è terza… a partire dal basso!
È vero, non ci sono più Mike Green e Bryant Dunston, ma ci sono tutti gli altri: Polonara, De Nicolao, Ere, Banks, Rush, Sakota. Dove è finito l’orgoglio della compagine che lo scorso anno fece riaffiorare sensazioni ed emozioni che nella Città Giardino mancavano ormai dai tempi di Pozzecco, Meneghin, Galanda, De Pol e Vescovi?
Non si diventa “scarsi” tutto d’un tratto; per questo è necessario guardarsi indietro e notare (nel caso in cui qualcuno non l’abbia ancora fatto) che la retrocessione è distante soli 4 punti e che la prossima partita contro il fanalino Pesaro assume un’importanza fondamentale per la stagione biancorossa. Non che quella contro Montegranro non lo fosse, anzi; ma se ieri c’era di mezzo il discorso playoff (obiettivo sempre più irraggiungibile a meno di clamorosi exploit), da oggi c’è di mezzo il discorso di permanenza nella categoria. Quella di domenica, insomma, è l’ultima chiamata, l’ultimo treno.
E la Cimberio, stavolta, farebbe bene a non perderlo.

Marco Gandini
(foto di Simone Raso)