E’ decollato da qui, da Varese, il volo di Beppe Sannino, l’allenatore che mai dimenticherà la piazza biancorossa e che per la prima volta sabato sarà avversario del Varese in casa sua, a Catania. Catania-Varese è anche Sannino vs Bettinelli, una sfida tra due tecnici per tanti anni uno al fianco dell’altro, simili ma diversi allo stesso tempo. Se il primo ha una V tatuata sul polso, l’altro ha i colori biancorossi nel cuore. Gli anni recenti di Sannino a Varese sono stati magici. Con lui in panchina la squadra è passata dall’ultimo posto della Seconda Divisione ai playoff per la Serie A nel giro di tre stagioni. Quelle emozioni sono state vissute in prima persona dall’attuale tecnico Stefano Bettinelli. “Quegli anni non si dimenticano – commenta il mister del Varese -. Sono stati fantastici calcisticamente”.
Bettinelli_GambadoriBeppe e Stefano, due metodi simili, un punto fermo (il 4-4-2), e due caratteri così diversi…
“Siamo due personalità opposte – conferma Bettinelli – che proprio per questo si sono integrate. La nostra visione di calcio era molto simile. Lui è molto estroverso, io sono invece una persona molto chiusa e ci siamo dati molto a vicenda”.
Cosa ti hanno lasciato gli anni insieme a Sannino?
“Ho ricevuto molto da lui. Sono cresciuto tantissimo anche dal punto di vista motivazionale. E’ stata un’esperienza importante per la mia carriera”.
E tu cosa pensi di aver lasciato a Beppe?
“Questa domanda andrebbe fatta a lui. Io posso solo dire di essere stato sempre onesto e di aver dato il meglio di me e offerto la  mia lealtà”.
Il ricordo indimenticabile?
“L’episodio che in assoluto non mi scorderò mai è il gol di Bernardini dell’1-1 in trasferta a Sudtirol nei minuti di recupero (nella foto a destra l’esultanza del centrale difensivo). Era la penultima giornata di campionato e una sconfitta ci avrebbe costretto a doverci giocare tutto all’ultima giornata. Quel risultato è stato fondamentale per la vittoria del campionato. Ricordo benissimo la partita, sembravamo oramai condannati ad una sconfitta, Beppe era stato allontanato e in panchina ero rimasto io a guidare la squadra… e alla fine abbiamo gioito”.
Bernardini GolEspulsioni e squalifiche erano praticamente un suo must. Tra l’altro con Bettinelli in panchina il Varese non perdeva mai…
“Nelle 18 o 19 panchine in cui ho sostituito Sannino abbiamo perso solo una volta a Lumezzane. C’era chi ironizzava dicendo che Beppe si faceva espellere apposta perché poi con me non si perdeva. Ma io non portavo fortuna, portavo semplicemente tutto il lavoro che facevamo insieme in settimana”.
La carriera di Sannino è decollata da qui…
“Ci tengo a sottolineare che la cosa che mi è sempre piaciuta di lui è che si è fatto da solo. Nessuno gli ha mai regalato niente. E’ arrivato dove è arrivato grazie al lavoro sul campo. Se lo è guadagnato e non deve dire grazie a nessuno. E’ una cosa rara”.
E’ anche un aspetto in comune tra voi due…
“Direi di sì e sono contento di questo. Molti arrivano, ma in pochi partono dal basso. Lui ha sempre avuto una grande generosità e l’ho sempre ammirato per questo”.

Elisa Cascioli