Nella storia della Castiglione Volley, molte squadre si sono distinte per meriti negli anni, basta ricordare la promozione in Prima Divisione con la vittoria del campionato o anche i playoff che mettevano in palio la Serie D. Oggi il primo piano lo merita l’Under14. Il suo cammino è iniziato tre anni fa, quando un gruppo di bambine tutte del 2000, dopo aver terminato la bella esperienza dal minivolley, si trovarono a dover affrontare un nuova avventura, la categoria Under 13. Però mancava l’allenatore e allora arrivò Luca Caravati. Quando incontrò queste piccole atlete disse: “Bene, siete bravissime a giocare a palla rilanciata, la pallavolo è un’altra cosa, ora facciamo sul serio e cominciamo a lavorare”. Sono seguiti due anni di lotte, duro allenamento e poche vittorie. Lo scopo di Caravati era esclusivamente quello di creare delle vere atlete.
Un plauso particolare va anche ai genitori, che non sanno cosa vuol dire concedersi un fine settimana da due anni a questa parte, perché hanno creduto e sostenuto il progetto triennale della società, con i ritmi e le modalità dettati da Caravati. Il coach ha creduto in queste piccole ma cocciute ragazzine che non hanno mai mollato ci ha creduto a tal punto che, dopo due anni di duro lavoro, in questa stagione le ha iscritte a ben tre campionati (partecipando a tutti con le stesse ragazzine del 2000) e stanno facendo una stagione coi fiocchi stanno dando del filo da torcere anche alle squadre che fino all’anno scorso le affrontavano con atteggiamenti di superiorità.
Quest’anno l’obbiettivo in Under 14 era quello di dominare, anche se siamo ancora nella prima fase, per ora il girone è saldamente nelle loro mani. Anche L’under 16 sta facendo bella figura, passate le eliminatorie,sta affrontando con impegno la seconda fase. La squadra ha raggiunto comunque due grandi soddisfazioni, battere le avversarie di sempre, solo queste quattro vittorie contro le ”imbattibili” di sempre hanno rafforzato e riempito d’orgogIio loro, il coach e diciamolo pure anche i genitori. Due anni difficili, quante lacrime versate nello spogliatoio perle partite perse, ma non si sono mai arrese, quante sgridate dal coach perché non ascoltavano attentamente le spiegazioni, ma poi sono cominciati i sorrisi, le grida di gioia perle vittorie, e finalmente sono arrivati anche i rarissimi complimenti del loro odiato/amato Luca Caravat.i Due anni con un rapporto di odio e amore nei confronti di Luca, alcune hanno rinunciato, alcune dopo aver iniziato con noi, hanno preferito andare in società più grandi per poter giocare e magari vincere , altre sono rimaste, unite, e tutte sono ben consapevoli che se sono come sono, è merito del loro allenatore che le ha spronate a crescere con il duro lavoro, che ha fortemente voluto formare il ”gruppo”, perché una squadra è composta da tutte le giocatrici, ognuna con il suo ruolo, tutti importanti, dove le atlete si sostengono a vicenda, perché solo cosi si arriva alla vittoria, e cosi stanno facendo. Hanno ancora molto da imparare e i sacrifici da affrontare non saranno pochi, ma ora, nel loro piccolo, sentire che il loro nome comincia a destare un misto di ammirazione e preoccupazione tra gli avversari, è sicuramente un incentivo a continuare, e le atlete pur mantenendo la ferma convinzione che nulla è dato per scontato e che ogni partita ha storia a sé, sono comunque più forti e credono molto di più nelle loro possibilità e soprattutto nella loro squadra.

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