Ché se fosse il titolo di un film, ovviamente “De paura” sul mondo del basket, sarebbe sicuramente “Fuori in cento secondi”.
Chè, Michele Crugnola, coach della Mazza Cassano Magnago, quei cento secondi te li può raccontare uno ad uno anche perchè, certe notti, se li sogna. Ovviamente ripercorrendo la strada di un incubo che non conosce ancora la parola fine.
Chè, quei cento secondi, quelli finali di gara 1 della semifinale playoff contro Opera, hanno segnato in modo plumbeo una stagione già problematica di suo.
“E’ vero: abbiamo mandato in archivio una delle annate più turbolente di sempre e – conferma il tecnico di Cassano Magnago -, l’eliminazione da parte di Opera, in un playoff marchiato a fuoco da quello che abbiamo combinato in gara-1, ne rappresenta solo la più logica conclusione anche se, prima, dovrei parlare dell’ultima partita di stagione regolare persa contro Ebro che ci è costata un cattivo posto nella griglia di partenza e prima ancora di altre partite contraddittorie”.
Crugnola-Cassano-Magnago-Basket-12-13-e1347630901282Per riassumerle tutte parliamo solo dall’episodio incriminato.
“Visto che vuoi infierire e infilare ancora di più il coltello nelle carni, ti dirò che in venticinque anni di carriera tra giocatore e allenatore non mi era mai capitato di perdere una partita essendo avanti di sette punti con palla in mano a cento secondi dalla fine. Ma soprattutto non mi era mai capitato di assistere a così tante sciocchezze commesse da una squadra. Nel caso di specie, purtroppo, la mia. I flash che potrei raccontarti al riguardo sono talmente tanti che ci porterebbero via un sacco di spazio ma, in sintesi, posso dirti che è stato un trionfo palle perse, tiri affrettati, tiri sbagliati, scelte tattiche folli, errori tecnici, mentali, di gestione e di atteggiamento. Insomma: un vero suicidio cestistico che, per paradosso, se l’avessimo organizzato a puntino non sarebbe mai venuto così bene. Di fatto, essere usciti dalla palestra di Opera sconfitti di un punto allo scadere ci ha lasciato di stucco perché consapevoli di aver gettato nel cesso un’occasione di platino per far saltare il fattore campo”.
Fattore campo che dopo la vostra bella vittoria in gara-2 si è fatto sentire, e tanto, nella bella.
“In gara-3 siamo stati avanti per 35 minuti ma è chiaro che la direzione di gara nello spareggio, l’atmosfera “caldina” di Opera, le costanti e pesanti provocazioni del pubblico, sono stati aspetti abbastanza condizionanti. Tuttavia, col senno di poi, i falli in serie chiamati a Mapelli, Gandolfi e qualche giocatore importante per i nostri meccanismi fanno assolutamente parte del gioco, lamentarsi a posteriore è sbagliato. Noi, ripeto, la serie l’abbiamo persa prima. Anzi: buttata via per colpa nostra perdendo anche l’occasione per dare il tocco prestigioso ad un campionato in cui, nonostante infortuni, acciacchi e assenze in serie siamo stati bravi a tenere la barra diritta ed entrare nei playoff. Assicuro che, stante le disgrazie, il nostro cammino non è stato per nulla facile”.
Il cammino futuro di coach Crugnola e Cassano, invece, come sarà?
“In questo momento i percorsi – il mio e quello della società -, sono tutti da definire. La delusione da smaltire è tantissima, forse troppa. Così, per decisione di entrambi, ci siamo presi un periodo di riflessione per cercare di capire se, come, da dove e con chi ripartire. Dateci qualche giorno per rimettere insieme i cocci, poi, incubi permettendo qualcosa di sicuro saprete…”.

Massimo Turconi