Varese-Cittadella, un classico. Edoardo Gorini, non un ex vero e proprio. L’ex capitano del Varese ha chiuso la sua lunga carriera calcistica al termine della passata stagione con la maglia del Cittadella. Nel giugno scorso ha definitivamente appeso le scarpe al chiodo (all’età di 39 anni), ma è rimasto nel mondo del calcio indossando panni diversi. “Il Cittadella mi ha dato la possibilità di rimanere nell’ambiente in cui ho trascorso tutta la mia vita – dice Gorini –. Adesso svolgo un doppio ruolo: durante la settimana lavoro sul campo come collaboratore tecnico di mister Foscarini; poi nel weekend divento osservatore e vado in giro in tutti gli stadi d’Italia a guardare le partite”. Tra i numerosi match gli è capitato una volta in questa stagione di visionare il Varese “in occasione della sfida al ‘Franco Ossola’ contro il Modena – racconta –, a inizio campionato. Mi capita più spesso di seguire partite di Lega Pro o del Campionato Primavera per adocchiare dei giovani interessanti”. Il Varese è un pullulare di giovani… “Forte e Lazaar stanno facendo molto bene secondo me. Fiamozzi si sta confermando ed è già nel giro della nazionale. Barberis l’ho visto soltanto in un’occasione. Senza dubbio sono giovani di qualità. Il Varese fa bene a perseguire la linea verde”.
E il Cittadella invece, che gruppo è? “Quest’anno si è rinnovato corposamente rispetto alle altre stagioni. Direi che è buon gruppo che ha bisogno di tempo per amalgamarsi. Finora abbiamo avuto un campionato di alti e bassi. Siamo alla ricerca di un assetto,  di un’identità”.
Se il Cittadella ha avuto alti e bassi, il Varese invece, dopo l’exploit iniziale ha subito una crisi di risultati che ha comportato il cambio di allenatore con Gautieri subentrato a Sottili proprio tre giorni fa. “Affrontare una squadra che ha cambiato allenatore non è mai facile. Conosco bene le dinamiche dello spogliatoio e avere un allenatore nuovo significa sempre dare qualcosa in più per cercare di mettersi in mostra. Sicuramente fa da stimolo. Credo che troveremo di fronte un Varese pronto e concentrato”.
Stefano Sottili e Carmine Gautieri, li conosci personalmente? “Contro il Venezia di Sottili abbiamo disputato un’amichevole lo scorso anno, e non ci conosciamo benissimi. Gautieri lo abbiamo invece incontrato lo scorso anno alla guida del Lanciano, squadra che ci ha impensierito molto. Lo scorso anno ha fatto un ottimo lavoro con una squadra sulla quale nessuno avrebbe mai scommesso”. Varese e Cittadella, due piazze che ti hanno dato tantissimo: “Nove anni di affetto biancorosso non si dimenticano e anche quando sono tornato da avversario mi sono sentito ancora apprezzato. Tornare a Varese è sempre un piacere, ho tanti amici e quando posso ne approfitto per tornare. Sia da avversario che da osservatore è sempre belle tornare. La partita? Abbiamo bisogno dei tre punti”.
Osservatore e allenatore, c’è un ruolo che preferisci? “Per me è tutto molto nuovo e sto valutando le due cose. Sono contento di aver avuto questa grande possibilità. Sinceramente mi sento un po’ ad un bivio, mi piacciono tutti e due i ruoli e sfrutterò quest’anno proprio per capire cosa sono portato a fare. Senza dubbio vedo il calcio in un’ottica completamente diversa rispetto a quella di giocatore”. Ci potrà mai essere un ritorno in biancorosso? “Chissà, nel calcio può succedere di tutto. Io sto benissimo a Cittadella e non smetterò mai di ringraziare la società che mi ha dato fiducia e mi sta dando una grande opportunità”.

Elisa Cascioli