Il Team Insubrika Creval è tornato a casa dal trofeo Sette Colli collezionando tante medaglie e soddisfazioni, ma dovendo ingoiare anche un boccone amaro. Quella che si è disputata nello splendido impianto romano, il Foro Italico, è stata una grande edizione che ha visto gareggiare tanti campioni internazionali. Ancora una volta Matteo Rivolta (in foto), con già in tasca la qualificazione ai Mondiali di Barcellona, è stato l’assoluto protagonista nei 100 delfino. Con 52’’72 si è messo alle spalle due stelle del nuoto: Lazlo Csech e Evgeny Korotishkin (vicecampione olimpico). L’arconatese ha voluto dire la sua anche nei 50, centrando la finale e migliorandosi con un tempo di 24”18.  Mercoledì Rivolta e il suo coach, Leoni, avranno di nuovo la valigia in mano: destinazione Marsin (Turchia) per i Giochi del Mediterraneo.
Tornando ai risultati grande soddisfazione anche per Alice Scarabelli, giovane classe 1998 che ha vinto la sua batteria nei 200 stile libero in 2’04’’36 ipotecando un posto nella staffetta 4×200 sl ai prossimi Campionati Europei Junior aggiungendosi alla sua compagna di team Arianna Castiglioni.
Nulla da fare per Dana Casotto, che non è riuscita a trovare la giusta concentrazione, nuotando ben al di sopra delle sue possibilità. Esperienza comunque positiva. Stesso discorso per Elena Corti che nuotando un buon 50 delfino (28’’92) ha chiuso l’avventura romana con un sorriso. Bene i paralimpici. Per Fabrizio Sottile i 100 stile al Settecolli dovevano essere una passerella, e lui l’ha sfruttata a dovere, vincendo la batteria dimostrativa FINP alla grandissima in 55’’40, tempo che lo fa pensare con maggiore tranquillità ai mondiali canadesi di metà agosto. Alle sue spalle Federico Morlacchi della Phola Varese con 57”88.
A rovinare in parte la festa del Team Insubrika la squalifica, assolutamente ingiusta secondo il team, di Luca Dioli nei 200 misti, dopo che si era guadagnato la finale dei 200 misti con un tempo di 2’02’’. Sotto accusa la sua virata di “stile nuovo” che la giuria non ha riconosciuto valida. 

e.c.