Il presidente Antonio Rosati, seduto al tavolo tra il direttore generale Enzo Montemurro e il direttore sportivo Mauro Milanese, si espone in prima persona: “Qualche tempo fa mi sono imposto decidendo personalmente di dare fiducia al tecnico Castori sulla panchina del Varese, così come ieri sera ho deciso che era arrivato il momento di cambiare. Mi dispiace perché dover correre ai ripari è sempre una sconfitta”.
La decisione è dipesa dalla prestazione messa in campo dalla squadra ieri sera a Vercelli: “Quello visto in campo ieri non era il mio Varese – continua il presidente -. In questo momento mancano fame, voglia e rispetto della maglia. Queste cinque partite devono diventare sette se non nove. Dobbiamo rincorrere i playoff che ci stanno sfuggendo di mano, la nostra rosa è da playoff e deve combattere e dire la sua. In questo momento la difficoltà è mentale e l’arrivo di un nuovo allenatore può far cambiare il vento e ridare respiro a tutto il gruppo. Faremo gruppo unico con Agostinelli – conclude -. Ringrazio Castori e auguro al nuovo mister di poter dimostrare il suo valore e quello della squadra. In Agostinelli ho visto le scintille che adesso non vedo negli occhi dei giocatori. Le porte chiuse di oggi? E’ stata una scelta mia per far stare a contatto la squadra con il mister senza ulteriori distrazioni visti i tempi ristretti”.
Agostinelli guiderà il Varese fino a fine campionato, con il contratto in scadenza il prossimo 30 giugno. Nel resto  dello staff biancorosso non ci saranno novità. La società aveva fatto un pensiero ad una soluzione interna, ma per il presidente “non sarebbe stata una vera sterzata, solo un cambiare corsia. Noi invece abbiamo cambiato strada”.

Elisa Cascioli