Dopo cinque anni alla guida del Cassano Hc, Stefano Saporiti cede la fascia da Capitano a Paolo Montesano, l’ala mancina purosangue cassanese.
Quest’anno dunque i bianco amaranto avranno un nuovo punto di riferimento all’interno della squadra e sarà proprio Paolo Montesano, soprannominato “Paolino”, a ricevere l’onore di questo impegno: “è stata un’emozione fortissima, una gioia che mi è stata comunicata direttamente da Stefano! È un impegno molto importante e il mio obiettivo sarà quello di tenere la squadra unita e di andare più lontano possibile tutti insieme.” Al fianco del nuovo capitano ci sarà, in qualità di vice capitano, Alessio Corazzin, il portiere della formazione di A1.
Saporiti cede la fascia ma non lascia la maglia: “giocherò ancora ma in A2 -ci spiega- ho deciso di lasciare perché gli impegni raddoppiano ogni anno di più, tra lavoro e la famiglia che si allarga. Per giocare in A1 è necessario impegno e costanza, inoltre un capitano dev’essere presente con i compagni e io non posso più garantire un impegno di questo genere. Paolo Montesano è la persona più indicata, oltre ad essere un cassanese doc, è un atleta sempre presente che ha dimostrato sempre tantissimo impegno e ha un ottimo rapporto con tutti i compagni. Sono contento per lui e so che sicuramente farà molto bene.”
Paolino è un giocatore del vivaio cassanese, nato sportivamente a Cassano che ha sviluppato tutte le sue doti pallamanistiche sul campo del Palatacca e ad oggi, a soli 22 anni, si può considerare una delle migliori ale destre presenti nel territorio italiano.
Ha iniziato a giocare a soli 9 anni, in quarta elementare, proprio a scuola con i corsi che la società organizzava, e organizza tutt’ora, all’interno dell’ambiente scolastico. Montesano inoltre dall’età di 15 anni è stato convocato dalla nazionale italiana di categoria per diverse stagioni, due anni fa è stato convocato con la nazionale maggiore in Brasile per giocare due amichevoli, chissà che quest’anno si riaccendano i riflettori su questo talento.

Federica Scutellà
(foto di Stefano Ceccarello