Dopo la prima e la seconda puntata del nostro classico alfabeto di fine stagione dedicato alla Cimberio, è arrivato il momento del terzo appuntamento.

G come GIOFRE’, Simone: uno dei registi dell’annata varesina. Il più occulto. Il più sottotraccia ma, anche, uno dei più determinanti. Bella persona, disponibile, schietta, sempre umile, consapevole del suo ruolo. Altri, al suo posto, dopo un campionato del genere girerebbero con la giacca piena di medaglie. Lui, disincantato, direbbe, anzi, dice: “Un inutile peso”.
G come GREEN, Mike: il paradigma di riferimento della stagione Cimberio. Elemento più che fondamentale nel meccanismo allestito da coach Vitucci: unico. Leader vero e riconosciuto, molto spesso insostituibile per tecnica, presenza tattica, personalità. Buonissimi playoff in attacco, ma senza il suo “bimbone” Dunston là dietro ha sofferto in difesa e la coppia Brown-Hackett, crudele, contro Mike ha piazzato morsi letali.
I come INDIMENTICABILI: o.k., tutti d’accordo, la Cimberio ci ha fatto emozionare e qualche volta andare giù di testa. I ragazzi sono stati bravissimi in campo nel creare gioco e fuori nell’agevolare un clima empatico e simpatico. Tutto giusto ma, per favore, piano con gli aggettivi esagerati perchè se questa squadra, questi ragazzi (3° posto, nessuna vittoria, non dimentichiamolo mai…) sono da etichettare come indimenticabili, che cosa mai potremo dire di Pozz, Manera, Menego e Jack? E cos’altro di Aldino, Zago, Iwan, Charlie, SuperDino, Bob e compagnia? A questo punto, aggettivo più adeguato cercasi…
I come ILLUSIONE: “Just an illusion” cinguettavano circa 30 anni fa gli Imagination. Dicono che sul pullman della MPS Siena non si cantasse altro.
I come IVANOV, Dejan: poco più di una meteora, ma l’impressione è che la sua presenza non sia stata gestita benissimo. In ogni caso, il quarto fallo e il successivo tecnico in gara-7 contro Siena, rimarranno. Negativamente.

Domani la quarta puntata…

Massimo Turconi