Sabato il Varese sfiderà il proprio passato. Al “Franco Ossola” arriva lo Spezia di tre grandi ex che hanno contribuito alle fortune del Varese. Si tratta di Emanel Rivas, di Alessandro Carrozza e del bomber con il record di gol nella storia del Varese, Giulio Ebagua.
«Torno da ex per la seconda volta – ci dice Alessandro Carrozza –, ma l’emozione è tanta lo stesso» L’esterno ha trascorso in biancorosso due stagioni e mezzo: giunto nell’estate del 2009 ha contribuito alla promozione in Serie B. Poi nel gennaio del 2012 ha fatto il salto di categoria approdando all’Atalanta. Nell’estate successiva, il d.s. Sean Sogliano, lo ha voluto al Verona. Carrozza ha contribuito alla promozione della squadra nella massima serie, ma è rimasto in Serie B approdando allo Spezia.
I ricordi biancorossi sono ancora nitidi: «A Varese mi sono trovato benissimo e ogni tanto mi capita di ripensarci. Ci ho passato due anni e mezzo stupendi vivendo tante gioie. Un po’ mi manca anche perché sono rimasti tanti miei ex compagni. Zecchin e Corti li sento spesso». Fuori dal campo tutti ricordano il grande legame d’amicizia tra Carrozza e Buzzegoli, altro grande ex. «Io e Daniele ci conoscevamo già prima e ci vediamo spesso. La domenica quando siamo liberi ci incontriamo a metà strada con le famiglie». Sulla nuova squadra dice: «Spezia è una bella città e anche qui sto bene. Tornare al “Franco Ossola” sarà di nuovo una grande emozione.  Venire a giocare a Varese non è facile perché è un avversario sempre pericoloso in casa. Ci sono cinque o sei pilastri in squadra che sono fondamentali». A Spezia, Carrozza ha ritrovato Ebagua: «È un attaccante di peso e lo sta dimostrando anche quest’anno. Sono orgoglioso di lui».
Se Alessandro Carrozza torna a Varese per la seconda volta, per Emanuel Rivas è invece la prima dato che lo scorso anno con la maglia del Verona non era in campo perché infortunato. L’esterno è arrivato in biancorosso nel gennaio 2012 e ha salutato la squadra dopo la finale playoff preferendo la piazza veronese. «L’emozione di tornare è forte. Anche se sono stato a Varese soli sei mesi, sono stati intensi e indimenticabili. Conservo ricordi bellissimi e devo molto a questa società. A Bari stavo vivendo una situazione difficile e giocavo poco, a Varese mi sono ritrovato come calciatore. Quella finale playoff con la Sampdoria brucia ancora. Ho fatto anche gol e non è servito, ma è stato bello lo stesso. Un momento che non dimenticherò mai. Sento ogni tanto gli ex compagni in chat per salutarli». Che Varese ti aspetti? «È una squadra che è in zona playoff e vuole sempre arrivare più in alto possibile. Ha una grande rosa, vedremo cosa succederà».
L’ex più atteso è sicuramente Giulio Ebagua, se non altro perché è quello che ha un passato più recente nel Varese. Anche per lui è la seconda
volta da ex. È tornato a Varese da avversario con la maglia del Torino due stagioni fa. Il suo cammino in biancorosso è iniziato in Prima Divisione nella stagione 2009/2010, annata coincisa con il Centenario del club e con la promozione in Serie B. Ha passato a Varese anche l’anno successivo per poi accasarsi al Torino e nei successivi sei mesi raggiungere la Serie A con la maglia del Catania. Poi il rientro nella Città Giardino e i 17 gol in campionato che lo hanno fatto diventare l’attaccante biancorosso con più gol messi a segno nella storia.
«Sono contento di tornare a Varese – racconta Giulio Ebagua nell’intervista rilasciata al “Corsaro Biancoroso” il match program ufficiale del Varese dove sarà pubblicata la sua intervista integrale in occasione della gara di sabato -. Credo che tornare a respirare l’aria di Varese, anche solo per il tempo di una partita, mi farà bene».
Che Varese ti aspetti? «Quello che mi ricordo: tosto, organizzato, combattente come lo era quando c’ero anche io. Non è concepibile nessun altro tipo di Varese». Da parte dei tifosi che atteggiamento ti aspetti? «So di essere un elemento di conflitto – dice Ebagua –. Sono stato amato e odiato, ma mi aspetto rispetto come quello che ho portato io a questi colori». Varese-Spezia sarà una gara tra bomber, Pavoletti vs Ebagua: «Lui è il presente, io il passato. Non è un confronto tra chi è più bravo». In caso di gol dobbiamo aspettarci una tua esultanza? «Non lo farei, semplicemente per una forma di rispetto al mio passato e soprattutto per la gente che ha esultato tanto per i miei gol».

Elisa Cascioli