Va bene perdere, ma farlo in questo modo fa male.
Il Varese perde tra le mura amiche contro un Livorno che ha dimostrato il cinismo delle grandi squadre trovando i tre gol negli unici tre tiri in porta (rigore compreso) della partita. Dall’altra, il Varese, pur dominando l’incontro, ha sbattuto sempre contro il muro difensivo degli Amaranto riuscendo a trovare un solo gol con Ebagua in apertura di secondo tempo.
Anche per questo è tanta l’amarezza nelle parole di mister Castori:
“Uno dei Varese più belli e più sfortunati dell’anno -il pensiero del tecnico biancorosso- E’ vero, abbiamo regalato i primi due gol, ma la prestazione della squadra è stata encomiabile. Abbiamo giocato da protagonisti dal primo minuto di gioco fino all’ultimo, indipendentemente dalle due distrazioni difensive in occasione dei primi due gol. Sconfitta immeritata ed ingiusta, dalla quale prenderemo delle cose buone da usare nel corso della prossima partita. Il rigore? Netto, ma se leggiamo la regola, quando l’attaccante scarta dall’interno all’esterno il portiere, non deve essere mai rosso diretto, ma ammonizione. Detto questo martedì tornerà Bressan tra i pali”.
Continua: “Non ci diamo per vinti comunque. Guardiamo subito avanti e pensiamo alla prossima gara dove vogliamo tornare a vincere. I tifosi? li ringrazio per il sostegno finale perché hanno capito che la squadra si stava esprimendo al massimo. Se guardiamo le prestazioni dei singoli quello da cui mi aspettavo qualcosa in più era Oduamadi. Queste sono le sue partite. Purtroppo non è pervenuto”.

“Loro sono stati più maturi di noi -il pensiero di Ebagua– Noi ce la stiamo mettendo tutta per raggiungere i playoff, al contrario di quanto si dice in giro. Posso dire a nome di tutti che non finisce qui, perché noi cercheremo di fare il massimo per raggiungere le fasi finali di campionato. Questo sia chiaro. Se poi non avverrà, vorrà dire che qualcuno avrà sbagliato ed ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità, io per primo. Tornando alla partita di oggi, a volte il cuore non basta perché poi in campo fanno la differenza anche altri valori. Il premio ad inizio partita? Sono contento per quello che Varese ha dato a me e per quello che io ho dato e sto dando a loro”.

“Purtroppo è andata male anche se la prestazione c’è stata -le parole di Daniele Corti– Peccato che a volte non basti. A differenza di altre volte abbiamo fatto bene in maniera continuativa. Ci hanno punito su due distrazioni dove sono stati bravi i loro attaccanti. Perso sempre con quelle davanti? Anche l’anno scorso avevamo battuto la Sampdoria due volte in campionato e poi ai playoff sappiamo come è finita. Le fasi finali del campionato, per le quali siamo ancora pienamente  in corsa, sono partite a sé. Non amo seguire questo tipo di statistiche”.

“Oggi abbiamo dovuto fare una partita diversa rispetto al nostro solito -il pensiero del tecnico del Livorno- Merito del Varese che ha i suoi valori e che ha una storia importante dietro di sé. Abbiamo raccolto molto di più di quanto, invece, avremmo meritato; siamo stati molto precisi e cinici. Siamo una grande squadra? Lo stiamo diventando, ma teniamo i piedi per terra”.

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Marco Gandini