Andrea Agostinelli, nato ad Ancona il 20 aprile del 1957, come calciatore ha un curriculum di tutto rispetto: 172 presenze e 3 reti in serie A, 112 e 2 reti in seri B, vestendo le maglie di Lazio, Napoli, Pistoiese, Modena, Atalanta, Avellino, Lecce, Genoa, Mantova e Lodigiani. Come allenatore ha iniziato la sua carriera proprio nella Lodigiani come vice, poi Latina, Astrea, Mantova, Pistoiese, Ternana, Piacenza, Napoli, Crotone, Triestina, Salernitana e Portogruaro.
Partiamo subito andando sul personale, in tutto questo, qual è il suo ricordo più bello?
“Sicuramente l’anno di Piacenza, in serie A quando con i biancorossi dopo le prime giornate eravamo primi in testa con squadre del calibro del Milan, Inter e Juve”.
La delusione più grande?
“L’esonero di Salerno. Con la squadra prima in classifica con 4 punti di vantaggio sulla seconda sono stato sollevato dall’incarico. Ma questo fa parte del meraviglioso mondo del calcio”.
A cinque giornate dalla fine del campionato di serie B non se l’aspettava nemmeno lui di trovare una panchina:?“Ho imparato nel corso degli anni che nel calcio non c’è nulla di scontato e prevedibile. Ho visto allenatori esonerati anche durante gli spareggi, quindi… Certo che una chiamata non me l’aspettavo, ma alla proposta del Varese non ci ho pensato nemmeno un secondo: la mia risposta è stata immediatamente sì”.
Come ha trovato la squadra?
“Una buona formazione, ben costruita e ben organizzata. Aveva solo bisogno di credere un pò di più in se stessa. In questi casi si dice che serviva una scossa, un qualcosa che facesse nuovamente scattare gli stimoli giusti nei giocatori”.
A giudicare dal risultato di Terni, la scossa ha funzionato…
“Diciamo di sì, voglio ringraziare Castori per l’ottimo lavoro che ha svolto e che ora io mi ritrovo a gestire. Ripeto, in pochi giorni puoi dare poco ad una squadra, puoi solo lavorare sulla testa dei giocatori dando qualche input di base”.
E ora come continuerà il suo lavoro a Varese?
“Come ti ho detto, la squadra mi ha seguito da subito e questo mi ha fatto molto piacere. Il gruppo è buono ed è unito. In queste settimane cercherò di trasmettere la mia grinta, la mia voglia di riscatto, la mia consapevolezza che raggiungere un traguardo importante ti cambia la vita. E Dio solo sa come potrebbe cambiare la vita a questi ragazzi raggiungere la Serie A”.
Quindi è venuto qui per raggiungere la Serie A?
“La squadra con Castori era in piena corsa playoff, se mi hanno chiamato è perché la società voleva migliorare la posizione. Migliorare vuol dire solo una cosa: andare in A al termine del campionato. Ho accettato la sfida perchè mi piace per carattere mettermi in gioco e ti devo confessare che dopo la prima impressione, se prima ero convinto di avere a disposizione un buon gruppo su cui lavorare, ora ne sono certo. Abbiamo le carte in regola per dare grandi soddisfazione ai nostri tifosi”.
A proposito di tifosi, la prima impressione?
“Buona, ottima, ricordo il pubblico di Varese non numeroso ma estremamente caldo. Un pubblico competente, che pretende ma che in cambio dà. In questi giorni ho notato anche un gruppetto di persone che ci ha seguito negli allenamenti e questo mi ha fatto molto piacere. Sabato con il Cittadella sarà la mia prima al Franco Ossola e spero di poter dare loro un’altra soddisfazione”.
A proposito del Cittadella, che partita vedremo?
“E’ una buona squadra, che ha fatto molto bene ad inizio stagione gravitando nelle zone di alta classifica. Una serie di risultati negativi l’ha fatto piombare nelle zone calde della classifica ma è una squadra esperta, abituata a soffrire e a lottare fino alla fine per salvarsi. Gli avversari verranno a Varese agguerriti e pronti a chiudere la pratica salvezza nel più breve tempo possibile.”
Agostinelli e Varese?
“Sinceramente non ho ancora visto nulla. Nei pochi giorni che sono stato qui ho fatto una full immersion di stadio e dvd di partite per studiare la mia squadra e gli avversari. Per una mese sarà così, poi spero di avere il tempo, a giugno, per poter girare parecchio per le vie del centro e nei paesi limitrofi che mi dicono essere molto carini”.

Elisa Cascioli