CECCO: caro Beppe, ho subito una domandina per te.
BEPPE: sono tutt’orecchie…
CECCO: nulla di particolare, una cosa piccola e banale.
BEPPE: spara!
CECCO: in questo weekend gioca in casa il Varese e gioca in casa la Cimberio: calcio e basket insieme.
BEPPE: il Varese gioca il sabato, la Cimberio la domenica…
CECCO: bravo, qui ti volevo: ricordi quando, negli anni d’oro, la domenica si usciva dallo stadio e ci si infilava al palasport?
BEPPE: sai quante volte l’ho fatto…
CECCO: appunto: domandina banale e sciocca: meglio oggi che si gioca il sabato e la domenica o meglio allora, con i due avvenimenti concentrati uno dopo l’altro nello stesso pomeriggio?
BEPPE: sai che sono incerto? A me piaceva un sacco assistere nello stesso pomeriggio alle due partite ma, per chi non ha nulla da fare, è anche bello avere due pomeriggi occupati. Diciamo che per chi abita fuori Varese sarebbe più comodo la concentrazione degli eventi; per chi sta a Varese, non ha altro da fare ed è appassionato di calcio e di basket occupare sia il sabato che la domenica è il massimo. Ma come ti vengono queste domande?
CECCO: non lo so proprio, ci ho pensato… e basta.
BEPPE: però l’importante è che lo spettacolo sia di qualità. E di questi tempi mi sembra che assistere alle partite del Varese e della Cimberio non sia male…
CECCO: ho letto in settimana che queste due partite del Varese saranno cruciali (cominciamo con il Varese che gioca prima)…
BEPPE: mah, non mi sento di dare torto a chi sostiene questa tesi. Ma io allungherei lo sguardo sino alla fine di dicembre.
CECCO: facciamo fino a maggio e via…
BEPPE: spiritoso… Dico sino a fine dicembre perchè il Varese giocherà sette partite, quattro delle quali in casa con squadre non irresistibili (adesso con la Pro Vercelli, poi con Ternana e Grosseto), fatta eccezione per il Brescia che vedremo a Masnago il 30 dicembre. Preferisci che mi limiti alla metà di dicembre, considerando tre partite in casa su quattro?
CECCO: va sempre bene. Comunque ho capito che cosa intendi dire e cioè che in casa bisogna vincere, almeno contro le squadre che stanno giù in classifica…
BEPPE: dobbiamo prendere atto che contro le prime tre della classifica il Varese le ha buscate: Sassuolo, Verona e Livorno ce le hanno suonate, anche se i toscani sabato scorso un bel po’ di fatica l’hanno fatta.
CECCO: scusa, una parentesi: ma secondo te, i playoff sono davvero a rischio?
BEPPE: vuoi dire che rischiano di non essere disputati a causa del distacco fra terza e quarta della classifica?
CECCO: esattamente.
BEPPE: è una eventualità. Sinora è successo una volta sola ma è successo. Personalmente ho qualche dubbio sul Livorno ma io sono nessuno per fare previsioni di questo genere…
CECCO: e che cosa mi dici della incredibile serie di infortuni che sta falcidiando il Varese?
BEPPE: cose che capitano. Non credo alla stella malvagia che si accanisce, non credo al malocchio, non credo ai portasfiga. Bisogna stringere i denti e pedalare, non c’è altro da fare. Certo che se manca Neto Pereira…
CECCO: è lui il giocatore cardine?
BEPPE: credo proprio di sì, con lui in campo in condizioni normali è tutta un’altra musica… Però, a quanto leggo, contro la Pro Vercelli vedremo un Varese dimezzato. E per quanto bravi siano quelli che sostituiranno i titolari, la vita sarà dura…
CECCO: senti, trasferiamoci al PalaWhirlpool…
BEPPE: è già domenica, allora…
CECCO: che Cimberio, ragazzi. E che entusiasmo…
BEPPE: beh, diciamoci la verità, alla gente basta poco per gasarsi, non aspetta altro. Però quello che ha fatto sinora la Cimberio non è certo poco.
CECCO: dai, ti sparo la domandona: dove può arrivare?
BEPPE: non lo so, so che il campionato mi pare un pochino di più basso profilo rispetto agli anni scorsi, so che chi gioca in Eurolega fa una fatica bestiale a sopportare i due sforzi e so che la Cimberio è sorretta da un grande entusiasmo. Non so come reagirà alla prima sconfitta.
CECCO: questo è già un tuo piccolo cavallo di battaglia…
BEPPE: sì, è un pony da battaglia… Voglio dire che la prima sconfitta potrebbe impattare in molti modi nei confronti di una squadra sempre vittoriosa, tutto qui. E prima e poi dovrà accadere di confrontarsi con una “sberla”. E allora si valuterà la maturità di questa squadra.
CECCO: c’è chi l’ha paragonata all’Ignis del 1968…
BEPPE: a parte il fatto che parlare oggi dell’Ignis del 1968 non ha molto senso, visto che sono trascorsi “solo” 44 anni e bisognerebbe spiegare per bene che cosa era quella squadra. Paralleli? Mah, per qualche verso ci potrebbero anche stare, forse più per il campionato e le avversarie (oggi come allora le prime attrici storiche o stentano o hanno avviato il rinnovamento) che per la struttura di squadra vera e propria. Però i paragoni con il passato non mi convincono, in particolare se il passato è così remoto.
CECCO: a quanto so della vecchia Ignis, un denominatore comune tra le due squadre potrebbe essere il fatto che i giocatori sono anche amici, si frequentano, stanno bene insieme.
BEPPE: altro argomento che abbiamo già trattato, me lo ricordo: non ci sono dubbi, essere amici aiuta, eccome! Al di là del fatto che il feeling tra giocatori è un colpo di fortuna che si può verificare così come può non verificarsi, creare un buon clima, in particolare da parte dei giocatori più esperti e carismatici, è un segnale di intelligenza. E l’intelligenza paga sempre.
CECCO: spettatori e incassi in crescita, un successone…
BEPPE: d’altra parte non capitava dall’anno dello scudetto di avere la squadra in testa alla classifica. E’ tutto nella norma, mi pare, non c’è alcunchè di cui meravigliarsi. La squadra vince e piace e la gente  si appassiona e assiste allo spettacolo; se la squadra perde e sta nella mediocrità, sugli spalti trovi solo gli appassionati, lo zoccolo duro, che poi è la fortuna di ogni squadra o di ogni società.
CECCO: in che senso?
BEPPE: voglio dire che lo zoccolo duro è quello formato dai fedelissimi presenti sempre e comunque che salvano dai disastri nei momenti di difficoltà. Ma adesso sono io un po’ in difficoltà…
CECCO: capisco, capisco… Alla prossima?
BEPPE: è sicuro, alla prossima!

Cecco&Beppe