Nella serata dell'ultimo saluto al giovane tifoso scomparso, Cristiano Sole, una Curva così non s'era mai vista. 
Con Avellino la Cimberio gioca senza ultrà. Al loro posto due striscioni contro società e squadra. Non era successo nemmeno nell'anno della retrocessione. Mah…
La partita inizia lo stesso e il resto del Palazzo applaude l'iniziale 16 a 1 dei biancorossi spinti dai 12 punti di Kangur. Tra gli ospiti gli ex Lauwers e Slay e il folletto Green guidano una timida reazione. Al primo quarto Varese è avanti, 26 a 13.
Si riprende con Stipcevic che fa ballare Green per poi infilarlo con una tripla. Il copione sembra lo stesso della gara interna con Treviso. Il risultato di metà gara si ferma sul 46 a 31. 
Al rientro in campo Diawarà vola in cielo per esplodere una schiacciata che convince i tifosi a riprendere a cantare. Gli ospiti migliorano la percentuale da fuori ma la Cimberio li tiene a distanza di sicurezza. Termina anche il terzo quarto e il vantaggio è di + 12, 72 a 60. 
Talts e Diawara, con Kangur in panchina, hanno tre falli a testa. Avellino prende coraggio e si avvicina pericolosamente. Varese sembra assopirsi ma Talts e Diawara la tengono sveglia. Soprattutto il numero 9 biancorosso è un gigante tanto da contagiare anche Hurtt. Enzo Ferrari diceva: “la macchina più bella è quella che vince”. Più recentemente, Giampiero Boniperti ha ricordato: “vincere non è importante. E' l'unica cosa che conta”. 
Varese vince. Forza Varese! Una tripla e un due da sotto di Diawara chiudono la gara sul 94 a 78. 


CIMBERIO VARESE – SIDIGAS AVELLINO: 94-78 (26-13; 46-31; 72-60)

Cimberio Varese: Demartini, Hurtt 11, Stipcevic 10, Rannikko 4, Talts 7, Diawara 24, Reati, Garri 4, Kangur 22, Ganeto 2, Fajardo 10

Sidigas Avellino: Green 14, Gaddefors 1, Ferrara, Alborea, Lauwers 2, Soloperto, Infanti, Golemac 14, Slay 13, Johnson 12, Dean 22

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