Per Luis Martin Nobile quella appena conclusa non è stata la più facile delle stagioni. Iniziata con la maglia della Bakkus Sassari si è ritrovato ad un certo punto della stagione senza stipendio e con la necessità di guardarsi altrove.
Poi, l’approdo in maglia Robur poco prima della sparizione di Sassari in una squadra che languiva sul fondo della classifica.
“Sicuramente ho vissuto una situazione difficile: cominciare con un gruppo, fare una preparazione, iniziare il campionato e ritrovarsi nelle condizioni in cui eravamo…beh, non lo auguro a nessuno. Fortunatamente è arrivata la chiamata di Varese dove le cose non stavano andando molto bene e anche l’ambiente era un po’ cupo – analizza la guardia italo-argentina – All’inizio è stata molto dura sia con i compagni che con la dirigenza. Poi, piano piano mi sono integrato e penso di aver dato il mio contributo alla causa per raggiungere una giusta salvezza”.
Quale è stata la svolta della stagione?
“Ritengo che l’arrivo di Piazza abbia cambiato molte cose. E’ nell’ordine delle cose, però: il cambio di allenatore ti costringe come giocatore a cambiare per forza anche la tua testa altrimenti la barca affonda definitivamente”.
Hai notato questo cambio anche nei tuoi compagni di squadra?
“Assolutamente. Io come tutti abbiamo decisamente svoltato a livello di mentalità uscendo dal tunnel in cui ci eravamo infilati”.
Rimpianti per i playoff sfuggiti per soli due punti?
“La gara che ci ha impedito di sognare in grande è stata la trasferta di Lucca – afferma Nobile – Dopo aver condotto nei regolamentari, ai supplementari abbiamo buttato via due punti preziosi, forse anche per stanchezza, che sono poi pesati sulla nostra classifica”.
Futuro?
“Sono un argentino che gira l’Italia e cerca di dare una mano alla sua squadra. Se mi vogliono in Robur…”.
Parole, però, che sanno di arrivederci con la società gialloblù…

Matteo Gallo