Pina: ciao Gina!
Gina
: ciao Pina, hai visto che bel sole?
Pina:
più che visto l’ho sentito. Un bel salto di 20° che mi ha messo ko! Però adesso dicono che torneranno temperature più fresche.
Gina
: devo preoccuparmi? Non è che mò l’fioca n’altra volta?
Pina
: e chi lo sa? Ci capisci qualcosa di sto tempo della malora?
Gina
: ohh ce n’è così di cose che non capisco.
Pina
: ah bè, in quello siamo due gocce d’acqua.
Gina
: cià, da cosa cominciamo a sparlare?
Pina
: benvenuto Caccianga!
Gina
: è vero! La Sunrise ha fatto un bell’acquisto. Basta che il Caccia non ci massacri le vene varicose con sto Brasile.
Pina
: fattene una ragione. Di cosa vuoi che scriva? Musica, Sport, con M e S in maiuscolo, e poi il Brasile. Cos’altro ti aspetti? Sarebbe come chiedere al Papa di non fare l’Angelus o di benedire i trans. Ti dirò, per una come me cresciuta con il Natalino Otto e la Nilla Pizzi un po’ di storia della musica di tutto il mondo fa piacere conoscerla.
Gina
: e si dai, così almeno diamo un po’ di respiro a quella povera donna di sua moglie Chiara. Ma ti immagini che due maroni. Tutti i santi giorni :” pe-pe-pe-pe-pe-pe.” e poi la sera con il Bossa Nova Project: “pe-pe-pe-pe-pe-pe.” un paio di volte l’ho vista sul tetto della loro casa a braccia aperte tipo il Cristo sul pan di Zucchero di Rio de Janeiro. Meno male che ad un passo dal salto nel vuoto ha prevalso in lei l’amore per i tre figli e tutto è finito lì.
Pina
: scolta, parliamo un po’ del Sannino. Siena sembrava la piazza ideale per il suo sbarco in serie A. Invece sta diventando un calvario. Nonostante stia facendo miracoli gli rompono anche le scatole.
Gina
: mi meraviglierei del contrario. E d’altronde sai, a Siena sono abituati alla Champions League e a lottare per lo scudetto..per un Paese di peracottari come il nostro il clima in cui deve lavorare “Beppe nostro” è normale amministrazione. Ma lui sa difendersi.
Pina
: va bene, d’accordo. Basta che non mi tiri fuori anche tu la menata della “cultura del rugby”. Bella cultura quella della nostra nazionale della palla ovale. In giro per il mondo a caccia di oriundi, proclami di vittorie-spettacolo e poi? Regolarmente “cucchiaio di legno” e a casa con le orecchie basse. 
Gina
: ma infatti è bene parlare di cultura e filosofia del rugby, mica di una squadra. Anche i miei eroi “tutti neri” della Nuova Zelanda non sono immuni da critiche. La loro allergia, ma non sono i soli, agli esami antidoping è nota.
Pina:
oh signur cosa mi dici? Anche gli All Blacks si bombano!
Gina:
se si bombano o no non posso saperlo io che il viaggio più lontano da Varese l’ho fatto per visitare le isole Borromeo. Dico solo che anche in una storia e in una cultura leggendaria come quella degli All Blacks la modernità e il progresso qualche crepa l’anno aperta.
Pina
: modernità che nel rugby ha portato anche qualche miglioria. La meta non concessa all’Inghilterra a tempo scaduto nella partita con il Galles è stata uno spettacolo. L’arbitro che chiede lumi via radio al collega in regia televisiva. Lo stadio muto che aspetta la risposta. I due coach ad un paio di metri l’uno dall’altro, idem. In poco più di 1′ arriva la sentenza: palla non schiacciata a terra e quindi meta non realizzata. I gallesi fanno festa. Gli inglesi escono a testa bassa dal campo tra gli applausi e i due coach si salutano con un abbraccio e una stretta di mano. Sarebbe bene ricavarne un video da proiettare ogni giorno nelle scuole.
Gina
: bella storia. La sera prima di quella meraviglia abbiamo visto Milan-Juventus.
Pina
: ecco, appunto.un concentrato di demenza che neanche tre anni di “Grande Fratello” basterebbero a pareggiare.
Gina:
lè vera Pina! Che vergogna. Quando vedo e sento quello che in mondovisione si è visto e sentito in quella sera mi domando come si possa ancora negare che in Italia ci sia una continua e crescente fuga di cervelli! Santo il governo che ha impedito di candidarci ad ospitare l’Olimpiade. Una mente normale non può nemmeno immaginare quali disastri sarebbero riusciti a combinare CONI e affiliati vari. Solo a Roma, per ciò che resta dei mondiali di calcio del ’90 e i più recenti mondiali di nuoto, per “visitare” sprechi, opere non eseguite o incomplete non basterebbe un tour di una settimana.
Pina
: e invece a Varese si da finalmente il via alla ristrutturazione della zona-Stadio. Parlano di un campo in sintetico dietro ai “distinti”.
Gina
: hai detto bene Pina: “parlano”. Ne riparliamo quando potremo dire: “fanno”. E comunque si tratta semplicemente di coprire il vecchio campo in sabbia. Non è che si mettono le fondamenta per un auspicabile “Varesello”.
Pina
: e va bè ma allora non ti va mai bene niente. Chi se non quelli della nostra generazione devono saper accontentarsi. Un campo regolare oltre allo Stadio sta straccia di squadra se lo merita. Se poi si va in A.
Gina
: attenzione! Ci credi o spari a caso?
Pina
: crederci non costa niente. La squadra è tosta. L’allenatore pure. Non vorrei che ci trovassimo a fine stagione a dover maledire il tribolato inizio di stagione.
Gina
: ma no. Comunque vada le tossine di inizio stagione potevano starci. Non dimenticare ciò che è successo in estate e gli aggiustamenti fatti strada facendo. Secondo me i nostri ragazzi devono giocare tranquilli pensando che l’anno ideale per puntare al salto di categoria sia il prossimo e.stiamo a vedere cosa succede
Pina
: ancora una volta sono d’accordo con te. E i mal di pancia dall’altra parte del piazzale di Masnago?
Gina
: scolta! In questo momento l’unico mal di pancia è il mio. Fammi andare se non faccio un disastro. Basìn Pina.
Pina
: che poesia…basìn Gina.

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