E' difficile analizzare una gara come quella di Cremona dove Varese non è mai stata in partita sfoderando una delle peggiori prove degli ultimi anni dei biancorossi. Ci prova coach Recalcati mettendo l'accento sul pressing della Vanoli che ha letteralmente annebbiato la mente della Cimberio.
“Abbiamo avuto difficoltà contro la pressione dei nostri avversari. La chiave della gara è riassumibile in questo concetto. Si possono guardare le statistiche dove c'è stato un buon lavoro a rimbalzo e uno non di altrettanto livello nella gestione dei palloni. Questo punto, però, si riallaccia al fatto che abbiamo la loro pressione e Cremona è stata brava a farla per quasi 40'. Non riusciamo quasi mai a far arrivare un aiuto al nostro playmaker che in questo momento è in evidente difficoltà. Anche i giocatori che sono meno predisposti ad aiutare nel pressing devono convincersi che possono fare questo lavoro”.

Da fuori è sembrata pesare molto l'assenza del capitano. Rannikko è giocatore silenzioso, ma dannatamente prezioso per questa Varese, così come per quella dell'anno scorso, sia a livello di pericolosità offensiva che a livello di importanza nello sgravare Stipcevic dall'onore di costruire le tela del gioco varesino.
“E' chiaro che con Rannikko questi problemi sulla pressione si aggiustano potendo giocare con due play. Il compito del doppio play è legato al fatto di alleggerire la pressione su Stipcevic. Non siamo una squadra composta da grandi passatori e i nostri problemi li risolviamo col fatto che mettendo pressione su un play, l'altro riesce a gestire il gioco. Teemu si era reso disponibile e sentiva l'importanza della partita con Cremona. Però, non è ancora recuperato e non ho voluto schierarlo. Se avessimo giocato tra sette giorni avrei pensato al suo utilizzo, magari se negli ultimi 10' eravamo in parità l'avrei rischiato comunque. Invece, ho preferito risparmiarlo per averlo in campo mercoledì contro Avellino”.

Quello che forse ha lasciato più amaro in bocca è stato l'atteggiamento in campo dei giocatori varesini, apparsi rinunciatari. Recalcati smentisce categoricamente ogni accusa.
“Siamo partiti con giusta determinazione, ma abbiamo sbagliato qualche situazione facile. Non creo siamo stati rinunciatari sin dall'inizio. Cremona ha impiegato cinque minuti per entrare in partita dal punto di vista offensivo, ma da quello difensivo c'è stata sempre. Credo che uno dei fondamentali contro le difese pressanti sia quello di cambiar lato alla palla. Ecco, noi abbiamo fatto questa cosa al massimo due, tre volte in questa gara”.
Mercoledì è di nuovo campionato con l'Avellino dell'ex Slay che farà visita a Masnago. Un pronto riscatto di Stipcevic e compagni è d'obbligo.

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