Enciclopedia del basket senza confini, volto e voce di Sky sport, spettatore competente della marcia a gran ritmo della Cimberio di Frank Vitucci. Flavio Tranquillo è l’interlocutore ideale dell’ultimo pick and roll di Varese Sport del 2012.
“Ciò che più traspare nella Varese che chiude il 2012 in testa alla classifica è la gioia con la quale gioca e contagia l’intero ambiente. Decisamente merce rara nell’attuale pallacanestro italiana”.
Si dice che le grandi verranno fuori al momento giusto. Sta di fatto che forte di una sola sconfitta la Cimberio guarda tutti dall’alto al basso in un campionato dove Milano fatica a diventare squadra, Siena non è più la corazzata dei tempi d’oro e Cantù sembra appesantita dalla partecipazione all’ Eurolega. Il Tranquillo pensiero qual è?

“Ti rispondo citando Meo Sacchetti. Dopo aver vinto con la sua Sassari a Milano Meo disse ‘se il nostro campionato si giocasse con il sistema del calcio noi e Varese avremmo buone possibilità di coltivare sogni tricolori’. Invece, con play off al meglio delle quattro partite su sette il buon Meo sa bene che subentrano altre considerazioni da tenere ben presenti. In primis la quantità e la qualità dei rooster.
Oltre naturalmente alla condizione fisica nel momento in cui inizieranno le serie di gare valide per il titolo”.
Per come sono state costruite, Varese e Sassari rappresentano un esempio lampante di come sia possibile “firmare” buoni e ottimi giocatori, oltretutto giovani, senza disporre di budget “calcistici”.

“Questo è un discorso molto ampio. Sarebbe però semplicistico pensare che scegliendo giocatori meno pagati e più affamati la risposta sul campo sia automaticamente la vittoria. Varese e Sassari stanno dimostrando una unità di intenti nei rispettivi ambienti che ad esempio a Milano non c’è. Al momento. Però non penso che il rendimento di una squadra dipenda dai contratti con più o meno zeri”.
Una sola sconfitta dalla prima amichevole alla 13a giornata di campionato, un gioco spettacolare, gare gestite e vinte con autorità, altre riacciuffate in finali al cardiopalma su avversari in debito di ossigeno. Per coach Vitucci è solo il frutto del serio lavoro in settimana. Sarà davvero così?

“Mah, intanto va detto che sin dalle prime amichevoli si è capito che stavano facendo una preparazione di un certo tipo. In campo si vedeva un atteggiamento diverso da quello che solitamente caratterizza un semplice buon precampionato. Evidentemente parallelamente alla condizione fisica nei giocatori è cresciuta la consapevolezza che stava nascendo qualcosa di importante. Giocatori ideali per il basket moderno e una rotazione perfettamente chiara dove ci sono tre giocatori guida, un quintetto base, tre giocatori che sanno di poter entrare in ogni momento e un paio che sanno di non entrare. Il tutto condito dalla gioia di far bene senza il terrore di sbagliare”.
Un’ ottima orchestra con un direttore a bordo campo sempre arrabbiatissimo.

“Vitucci è sempre stato così. E invece le apparenze ingannano perché è una persona brillante, anche intellettualmente. Caratteristiche che riesce a trasmettere alle squadre che allena”.
Un consiglio per un buon libro con cui iniziare il nuovo anno?

“Consigliare un mio libro sarebbe poco elegante. Allora dico…”Basket, uomini e altri pianeti” di Ettore Messina”…
..scritto da Flavio Tranquillo come quello che ha condiviso con il giudice Mario Conte “ I dieci passi”, piccolo breviario sulla legalità. Due buone idee per iniziare al meglio un buon anno, sereno e…tranquillo.

RB