Pina: ben ritrovata Gina.
Gina: ciao Pina. Se mi saluti così sembro una che si era persa. Dovevi salutare in questo modo la Cimberio dopo la partita di giovedì scorso a Siena.
Pina: holla miseria! Che menata mi hai fatto per un saluto diverso dal solito. Intanto Stipcevic e soci hanno fregato anche te. Li avevano già messi via e invece taaac! Quarta partita!
Gina: già che si parla di Cimberio, si respira un’aria un po’ strana.
Pina: dove?
Gina: ma per strada! In società e dove se no? Mi sembra una sorta di prima si finisce e prima si volta pagina.
Pina: ogni anno è la stessa menata! In realtà non è così. Semplicemente arrivano alla fine tutti tirati e stanchi e straparlano.
Gina: ma chi?
Pina: dirigenti e giocatori. Poi, un mesetto di vacanza e ci si ritrova amici come prima.
Gina: tu pensala come vuoi io ti dico che stavolta le novità in arrivo sono tante.
Pina: se lo dici tu mi fido. Intanto io faccio i complimenti al Consorzio Varese nel Cuore, alla Cimberio, a SuperEnalotto, Teva e Handicap Sport Varese che tutti insieme hanno rimesso in moto il basket in carrozzina varesino. Quest’anno sono tornati all’agonismo con facce nuove, alcuni giovani e un buon risultato finale, terzo posto nel campionato dio serie B. Ora arriva il difficile. Bisogna consolidare, promuovere e abbassare l’età media della squadra.
Gina: a proposito della legnata rifilata in gara 1 da Siena alla Cimberio. E quella rimediata dal Varese a Verona?
Pina: le legnate sono legnate. Non è che una lo è più di un’altra. Piuttosto, quella subita dalla “Maran’s Band” rischia di segnare il finale di stagione dei biancorossi. Nervosi, squalificati e infortunati.
Gina: nell’arco di un campionato lungo e difficile come la serie B può capitare. Anche nella cavalcata dall’Eccellenza alla B i mal di pancia non sono mancati. Si sono assorbiti bene perché si è vinceva quasi sempre. Ora siamo in B, nello stesso campionato di squadre con qualità, soldi e pubblico da serie A. Ma questo vale anche per i tifosi. Amore vuol dire vittoria. Due pareggi e una sconfitta e…apriti cielo!
Pina: sempre a proposito d’ipocrisia. Cosa pensi dei cori “di chissenefrega” al “Franco Ossola” nei confronti di Sannino ed Ebagua?
Gina: bè dell’intero “Franco Ossola” non direi. Si tratta di una minima parte. Guarda caso quella parte che con allenatori e giocatori ha un rapporto diretto e continuo, “salta con noi” oppure “uno di noi” . E’ un classico di noi italioti. Oltretutto nel coro contro Sannino tirano dentro loro malgrado Maran e in quello di Ebagua, Neto Pereira. La gratitudine non è di questo mondo, Figurati in un’arena come lo stadio. Chi oggi ripete come un beota quei cori stupidi e irriconoscenti verso i protagonisti di ieri farà la stessa cosa domani verso i protagonisti di oggi.
Pina: bella frase Gina. Come ha detto quella volpe grigia di Giampiero Boniperti nella serata di inaugurazione dello “Juventus Stadium” riferendosi alla filosofia della Vecchia Signora: “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.
Gina: …e tanti saluti alla cultura dello sport.
Pina: in Italia salutare la cultura sportiva è difficile. E chi l’ha mai vista?
Gina: oh stiamo spaziando alla grande!
Pina: ma noi siamo grandi!
Gina: restiamo nel calcio. Hanno sorteggiato gli accoppiamenti delle finali del campionato “Primavera”. I nostri ragazzi ricominciano da dove avevano finito con Devis Mangia: la Roma.
Pina: mamma mia! I campioni d’Italia in carica fino ad ora hanno perso solo una partita, la finale del Viareggio con la Juve.
Gina: tutti d’accordo che peggior sorteggio non poteva esserci. Ma in fondo, anche in questo caso, conta solo vincere. Quindi, via il dente via il dolore. Anzi per motivare squadra e ambiente si deve ricordare  la delusione per come quello scudetto tricolore è finito sulle maglie dei “figli di Totti” e non su quelle dei “desperados” del buon Scapini. E comunque tanto di cappello a mister Tomasoni per aver portato una squadra totalmente rinnovata nelle prime otto “Primavere” d’Italia, unica società di serie B oltre al Torino che in B non c’è più e che nella sua storia ha vinto 8 scudetti di categoria
Pina: e comunque si gioca 11 contro 11…
Gina: ma va? Vogliamo aggiungere che la palla è rotonda, Davide contro Golia e tutte le altre balle che si sprecano in queste situazioni?
Pina: oh signur che carattere! Va bè, in bocca al lupo e stop!
Gina: brava Pina! Augurio più fuori posto non potevi fare. Sei l’unica a non sapere che il simbolo della Roma è la lupa…
Pina: infatti, non il lupo! La lupa è una mamma e la mamma è sempre la mamma per tutti. E mò mucala di fare la maestrina!
Gina: c’è altro?
Pina: non mi viene in mente niente. Avremo una bella settimana intensa. Basket da dentro o fuori e calcio da quinti o sesti.
Gina: restiamo unite!
Pina: oh signur mi hai preso la sindrome del Gianni Morandi!
Gina: magari! Il Gianni ha pochi anni meno di noi e sembra nostro figlio!
Pina: al mio Beppe sto bene così. Se sto bene anche a te sono ancora più contenta.
Gina: siamo le regine del “Varese Sport”. Basta e avanza
Pina: ma le regine della nostra Redazione non sono l’Elisa e la Federica?
Gina: certo che si! Noi siamo le regine…nonne.
Pina: regina nonna mi piace! Basìn Gina.
Gina: basìn Pina.

La Gina e la Pina