Pina: ciao Gina!
Gina
: uella che slancio! Ti ritrovo bella carica. Motivo?
Pina
: ce l’ho col mondo intero! Leggi uno per uno i titoli che ti ho scritto e io parto.
Gina
: spetta che metto gli occhiali…Partiamo: Rosati.
Pina
: “il Varese deve avere lo spirito dell’Oratorio”. L’Oratorio? Ma checciazzecca una squadra di serie B con lo spirito dell’Oratorio? Di più, checciazzecca il calcio che si vede allo stadio e in tv con l’Oratorio. Tra inquisiti e inquisitori, mercenari e mercanti, pseudo atleti e figli di papà. Sarebbe bene evitare certi richiami che sanno di blasfemo.
Gina
: ultrà e giocatori.
Pina
: cheppalle! Contestazioni e abbracci. Maglie lanciate e maglie restituite. Idoli e figli di un Dio minore. Ma basta! A chi non piace il Varese per ciò che può dare consiglio di starsene a casa per far due passi sulla  ciclopedonabile del lago evitando di buttar via soldi e migliorando il colesterolo messo in serio pericolo dai panini che si trovano nei dintorni degli stadi italiani. In merito alle maglie lanciate in curva e restituite ai mittenti invito i giocatori del Varese a darle ai ragazzini che le terrebbero come la Sindone.
Gina
: oh sta roba non la capisco…”panolada”…
Pina
: è spagnolo, si legge “pagnolada”. Negli stadi spagnoli succede quando il pubblico vuole contestare qualcosa o qualcuno sventolando un fazzoletto, un panno, di colore bianco. Una tradizione che il pubblico della Sampdoria ha scimmiottato prima della gara con l’Atalanta. Che pena! Una parvenza di contestazione civile in uno scenario dove il più pulito ha la rogna. Se proprio deve scimmiottare qualcuno, l’appassionato pubblico sampdoriano sventoli il panno bianco contro la sostituzione di Iachini che l’anno scorso ha miracolato la Doria riportandola in serie A. E per le condizioni dello stadio di Marassi chi paga il biglietto e anche salato non ha niente da sventolare? Già il calcio italiota ha sputtanato temi nobili e tradizioni altrui come il fair play e il terzo tempo del rugby. Prima di avventurarsi in pratiche e prediche il nostro calcio, nessuna componente esclusa, si dia una bella ripulita.
Gina
: a proposito della Samp, vuoi vedere che sarà proprio il gol del nostro baby De Luca in versione “vendicator” a mandare a casa quel tipetto un pizzico arrogantino e permalosetto di Ciro Ferrara? Oh Madonna m’è caduto il foglietto…ecco! S’è bagnato e non si legge più niente!
Pina
: e ti pareva! Na volta che ti do un incarico…
Gina
: sarà il destino. Non vorrai mica far l’avvelenata per tutta la chiacchierata?
Pina
: ok mi fermo. Anche perché l’avvelenata numero uno è quella di Guccini.
Gina
: e brava la mai sessantottina!
Pina
: ma che sessantottina! In quegli anni lì avevo già superato gli …enta.
Gina
: scolta, ma te, se restiamo provincia di Varese, andiamo sotto Como o finiamo tra tutte e due, alla gente come noi gliene frega qualcosa?
Pina
: assolutamente no! E infatti chi hai sentito sbattersi come una trota appena pescata, i poveri cristi o i politici?
Gina
: domanda lecita, risposta scontata. A me basta che non mi riducano ancora la pensione potendo ritirarla al solito ufficio postale. Per il resto non mi cambia un fico secco.
Pina
: sta settimana abbiamo perso un altro amico, molto più giovane di noi: Luigi Benati.
Gina
: che bella persona il Luigi. Ho un po’ il nervoso. Siccome si fa passare per buoni tutti quelli che muoiono quando c’è uno che merita davvero viene quasi spontaneo non dire niente per non metterlo nel calderone generale dove bolle il brodo dei luoghi comuni e dell’ipocrisia.
Pina
: ma il Luigi era davvero una bella persona e quindi noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo dobbiamo gridarlo comunque.
Gina
: sono d’accordo. Come prima cosa sabato prossimo andiamo a Gavirate al Gran Gala del Ciclismo del Gianoli, dove il Luigi è stato una colonna fin dalla prima edizione 14 anni fa, per riabbracciare la moglie Ada e la figlia Ilaria. Poi faremo anche noi la nostra parte per trovare il modo più bello di ricordarlo negli anni a venire.
Pina
: è il minimo che possiamo.
Gina
: dobbiamo dedicare due battute al gruppo targato Cimberio partito con tanto entusiasmo per la maratona di New York. Il Sindaco della grande mela gli ha fatto un bello scherzo. Oltre all’aspetto economico c’è tutto il tempo e il sudore spesi dai protagonisti per arrivare all’appuntamento americano in grado di farcela nel modo migliore possibile. Naturalmente massimo rispetto per le vittime dell’uragano e per tutti coloro che sono messi male. Avessero deciso l’annullamento qualche giorno prima sarebbe stato meglio.
Pina
: ah ma allora non siamo solo noi italiani far figuracce. 
Gina
: ma neanche per sogno. Solo che gli altri sono più bravi a mascherarle e farle dimenticare in fretta. Noi invece siamo italioti e…”tafazzi”, specialisti a martellarci là dove i nostri Cecco e Beppe hanno calma piatta ormai da un bel po’…
Pina
: porca bestia che finale! Grande Gina! Basìn e alla prossima
Gina
: basìn Pina.

Pina&Gina