Perché questi playoff sono tanto importanti? Per una svariata serie di motivi.
Perché Varese è riuscita a confermarsi tra le elette che si giocheranno lo scudetto per il secondo anno consecutivo con un budget inferiore a quello delle altre consorelle e, probabilmente, inferiore anche a altre squadre che i playoff se li guarderanno comodamente seduti davanti alla televisione.
Perché la Cimberio è riuscita a qualificarsi ai playoff nonostante un campionato falsato da troppe squadre che ingaggiano giocatori di livello senza avere la possibilità di pagarli. Molti sono i casi di disagio lungo la penisola: è così complicato seguire il modello Varese? Spendere secondo le proprie possibilità senza ingaggiare giocatori che se ne vanno dopo poche gare o che magari da un certo punto della stagione in poi fanno calare il loro rendimento? Che la Lega e la Fip riflettano seriamente.
Perché Vescovi e Lo Nero hanno dimostrato che la strada del consorzio è dura, difficile come scalare Aprica, Mortirolo e Stelvio nella stessa giornata, ma può e deve essere la via da percorrere in questa difficile situazione economica (anche Treviso sta già seguendo questa strada).
Perché i playoff danno visibilità e il nostro auspicio sia che qualcuno, magari anche leggendo i vari articoli sui giornali, decida di unirsi e far raggiungere e superare quota 100 consorziati durante l’estate.
Perché questa squadra si è meritata l’accesso e coach Recalcati ha dimostrato ancora una volta di saper ottenere il massimo da un organico che dei limiti strutturali li ha.
Insomma, aspettiamo che domenica finisca la stagione regolare e poi dal 17 maggio godiamoci questi playoff col gusto, magari beffardo, del 2002-03 quando l’allora cenerentola Metis eliminò la Pippo Milano 2-1 espugnando il Palalido con una tripla impossibile allo scadere di gara 3 di Rusty LaRue. O, più semplicemente, facendo notare che nel precedente biennio playoff sotto la guida di Recalcati Varese arrivò fino a fine corsa. Certo, oggi le prospettive son diverse, ma non è forse lecito sognare?

Matteo Gallo