In mezzo al campo del Varese è ormai una colonna, difficile da smuovere. E' il giocatore biancorosso che ha giocato più minuti in assoluto, insieme al suo compagno di reparto, ed è uno dei cardini della squadra di Rolando Maran. Ma non solo, i suoi capelli stanno facendo tendenza ed è imitato da tanti ragazzini. Ovviamente si tratta di Jasmin Kurtic, centrocampista dai piedi buoni e dal fisico possente che, a suon di prestazioni, ha dimostrato di meritare la maglia di titolare del Varese. 

Quando sei arrivato hai dichiarato che il tuo obiettivo era quello di giocare con continuità per crescere. Obbiettivo centrato. 
“Sì, ho scelto Varese per giocare e ho fatto la scelta giusta. Ho raggiunto il mio obiettivo e sono davvero felice”. 

A Livorno, dopo la battaglia, vinta, nella neve e al freddo hai detto: “sono stanchissimo, sto giocando tutte le partite”, ma non ti fermi mai.
“Sì, è vero, dopo quella gara ero stanchissimo. Giocare in quel clima è stato davvero faticoso. Ma poi quando si vince e quando il clima all'interno dello spogliatoio è così disteso e sereno la fatica poi non si sente nemmeno. Sto benissimo e sono impaziente: vorrei sempre scendere in campo. Non vedo l'ora che arrivi sabato”. 

Sabato, appunto. C'è la trasferta di Sassuolo, contro la capolista. Sarà una partita dura.
“Tutte le partite in Serie B sono difficili e durissime. Noi però, come sempre, andremo la per giocarcela consapevoli di essere più forti di loro sulla carta, quindi andiamo la per vincere”. 

Il Varese dunque è più forte del Sassuolo?
“Sì, perché giochiamo meglio, noi giochiamo sempre a calcio. Un bel calcio: uno-due tocchi. Sarà una partita importante, perché vogliamo dimostrare che è così, dato che è sempre il campo a parlare. Ma il Varese vuole andare in Serie A”. 

E poi c'è da rivendicare la sconfitta dell'andata subita a Masnago.
“Qui a casa nostra noi avevamo giocato benissimo, concludendo diverse volte verso la porta, ma siamo stati molto sfortunati. Il Sassuolo, al contrario, ha fatto un solo tiro in porta e hanno fatto gol. Succede anche questo”. 

Cosa temi di più della squadra neroverde?
“Nulla in particolare, ma sarà dura perché loro si chiudono molto e poi sono veloci nel ripartire, ma ripeto: parlerà solo il campo”. 

Determinato in campo e estroso nella vita. A cominciare da quei capelli.
“Sì, oggi cambio, tengo la cresta bionda, ma mi tingo una striscia di rosso”.

E poi i bambini ti imitano con il “look alla Kurtic”.
“E io sono contento di lanciare le tendenze, mi fa molto piacere che i bambini mi vedono e vogliono pettinarsi come me!”.

Dopo la gara di Sassuolo, dopo due mesi, torni a casa. Ti manca la tua Slovenia?
“Sì, anche perché la mia famiglia non è mai venuta qui a trovarmi, visto che i miei genitori lavorano e mia sorella sta studiando e quindi non riescono a raggiungermi, quindi vado io”.

Sei anche un assiduo frequentatore del PalaWhirpool: la passione per il basket è nata qui a Varese?
“No, no. Ce l'avevo anche prima, andavo anche in Slovenia. Ma mi piace andare a vedere la Cimberio, ho anche conosciuto Rok Stipcevic, con la fidanzata, che è mio conterraneo”. 

E la tua di fidanzata?
“Quando giochi a calcio non puoi avere distrazioni. Sto meglio da solo.”. 

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