Ospite speciale ieri sera allo stadio “Franco Ossola” per la partita Varese-Bari.
Sugli spalti della tribuna, insieme ai compagni Achille Polonara e Nicola Bertoglio, c’era Janar Talts, unico superstite della stagione cestistica biancorossa dello scorso anno e fresco rientrante dall’esperienza con la propria Nazionale.
Dal parquet al campo di calcio. C’è un motivo particolare o pura curiosità?
“Sono un grande appassionato di calcio da sempre, e mi è capitato altre volte di venire a vedere la partita. Oggi, però, c’è un motivo particolare: sono qua a tifare un mio connazionale, Tarmo Kink, che da quest’anno gioca con i colori del Varese. Ho avuto la fortuna di conoscerlo ed è un bravo ragazzo che può dire la sua”.
Tornando al basket. Sei rientrato da poco dopo l’esperienza con l’Estonia: come è andata?
“E’ stata una buona estate a livello personale ma anche a livello sportivo. Abbiamo disputato delle ottime gare con squadre del livello di Montenegro e Israele, anche se poi, alla fine, non siamo riusciti a qualificarci. Peccato, perché potevamo dire la nostra, ma queste sono esperienze che ci fanno crescere e la prossima volta non falliremo”.
Mentre eri via, la Cimberio ha collezionato una vittoria dopo l’altra nonostante sia ancora precampionato.
“Lo so, ho seguito da lontano i biancorossi e sono felice di questa partenza sprint dei miei compagni. Sinceramente ritengo che non conta che sia precampionato, regular season o playoff. Per come la vedo io, ciò che conta è vincere, perché solo vincendo si riesce a guardare con entusiasmo alle cose. Vittorie chiamano altre vittorie, come si suol dire…”
Hai già avuto modo di conoscere il nuovo coach Vitucci?
“Certamente, anche se non in maniera approfondita perché chiaramente sono qui solo da tre giorni. Le prime impressioni però sono assolutamente positive. E’ un gran lavoratore che sa quello che vuole e sa come raggiungere i propri obiettivi. Sono sicuro che ci toglieremo molte soddisfazioni”.
Quale è stata la prima impressione della squadra? Chi ti ha colpito di più?
“Sinceramente è ancora presto per giudicare perché sono qui da poco, ma in generale mi ha colpito lo spirito di squadra complessivo. Ho avuto modo di toccare con mano la buona atmosfera che aleggia intorno a noi che non può che fare bene alla squadra”.

Marco Gandini